Repice: “La Roma nel futuro darà sicuramente fastidio alle grandi, sia in Italia che in Europa”
Francesco Repice, giornalista sportivo di Radio Rai e voce dello storico programma “Tutto il calcio minuto per minuto” è intervenuto ai microfoni di Roma Talk Radio all’interno del programma “All’Ombra della Lupa” per parlare di Roma, Derby e della nazionale:
Il Napoli vola. Se lo aspettava dopo sole 6 partite questo rendimento da parte della squadra di Luciano Spalletti?
“Mi aspettavo sicuramente un rendimento simile visto la squadra che ha a disposizione Luciano Spalletti e gli uomini a sua disposizione, che mi sembrano molto adatti al suo modo di interpretare il calcio. Però credo che siamo solo alla sesta giornata e che, in tutta sincerità, le cose siano ancora molto molto fluide e che sia difficile dare dei pareri definitivi. Io sono abituato a giudicare le squadre e la situazione a partire da gennaio, non prima”.
Parliamo del derby. Partita intensa dal punto di vista del gioco e dei gol, ma che verrà ricordata anche per un arbitraggio contestato da entrambe le parti, pensando al gol di Pedro e al rigore concesso nella ripresa alla Roma. Come giudica l’operato di Guida ieri?
“Degli arbitraggi sinceramente non me ne frega niente, penso che il risutlato del campo sia quello più veritiero. E’ ovvio che Mourinho debba pensare a queste cose ed è giusto che nella sua strategia debba in qualche modo richiamare queste vicende. Ho visto una bellissima partita, me la sono rivista e registrata, rivedendola in tardissima serata e ho visto una partita di grandissima intensità, così come Inter-Atalanta, che ho commentato dal vivo, e Genoa-Verona. Tutta quell’intensità di cui si parlava e che noi richiamiamo sempre facendo sponda con la Premier League, che non è un campionato che io adori particolarmente, anzi, adesso si sta rivedendo da noi anche se con concezioni tattiche e tecniche molto più elevate rispetto alla Premier. Però, per quel che riguarda l’arbitraggio, ti ringrazio ma sono poco attratto dall’argomento. Ho visto due buone squadre, una potenzialmente molto molto forte e che nel futuro potrà dare sicuramente fastidio alle grandi sia in Italia che in Europa che è la Roma”.
Da sottolineare la prova di Nicolò Zaniolo, oggetto di critiche anche ingiuste negli ultimi tempi. Ieri come lo ha trovato?
“Stiamo parlando del talento più luminoso del calcio italiano. Chi parla di Zaniolo e lo fa in maniera…(Ride, ndr) lo fa per questioni che non dipendono dalla tecnica. Stiamo parlando di un giocatore non forte, ma fortissimo, che tra poco credo sarà protagonista. Ecco perché ho parlato della Roma come di una squadra potenzialmente molto forte, perché potrà disporre contemporaneamente di Abraham, Zaniolo e Lorenzo Pellegrini. Secondo me è una squadra destinata nel tempo a primeggiare. Stiamo parlando di un giocatore fuori dal normale. Nicolò Zaniolo è un giocatore assolutamente fuori dal normale”.
Citava Pellegrini…Sarebbe potuto cambiare qualcosa nel Derby a livello di risultato e gioco con lui in campo?
“Chi lo sa…Magari la Roma avrebbe perso 5-0. I discorsi sugli arbitri, su quello che poteva essere e non c’era non devono essere mai fatti dai critici. Lo devono fare i tecnici, che devono giustamente lamentarsi se vedono qualcosa di storto in mezzo al campo, ma non lo devono fare i critici. Questi devono parlare di pallone e basta, occuparsi di quello che hanno visto, non di quello che poteva o non poteva essere a seconda delle interpretazioni arbitrali”.
Tra i giocatori Campioni d’Europa con la Nazionale c’è qualcuno che non sta rispettando le aspettative o sono tutti più o meno sul livello di questa estate?
“No stanno andando tutti bene. E’ chiaro che Sensi sta attraversando un momento di difficoltà, ma lui non c’era nemmeno. Credo che ci siano giocatori che stanno andando molto forte e che stanno confermando quella tenuta psico-fisica. Mi riferisco in particolare a Barella o a Bastoni, anche ai quei due difensori della Juve che, d’accordo vengono alternati e stanno attraversando un periodo di stanchezza dovuto anche alla carta d’identità, ma che non mi deludono mai, né Bonucci né Chiellini. Aspetto tanto Spinazzola e, a proposito di Roma, mi sono scordato di citare quei talenti in più, tra quegli uomini, tra quei picchi di cifra tecnica in più di cui dispone la Roma: Pellegrini, Zaniolo, Abraham e Spinazzola”.
Ha idea di quando potremmo rivedere in campo Spinazzola?
“Dicembre. Credo fine dicembre. Con l’inizio del nuovo anno potremmo già vederlo in campo”.
Un acquisto di gennaio Spinazzola, magari con qualche altro investimento…
“Sì esatto, un acquisto di gennaio e credo che ne arriveranno altri due. Penso un terzino destro e un centrocampista. Arriveranno questi due acquisti secondo me importanti e ci sarà Leonardo Spinazzola, insomma, credo che la squadra sia destinata a fare molto bene già quest’anno e poi ho visto gesti da assoluto fuoriclasse di José Mourinho, come quella mossa di radunare la squadra sotto la curva dopo la sconfitta: ha dato una sterzata molto molto importante alla stagione. Sono gesti che sembrano di poca importanza, ma alla fine si tradurranno in punti. Come ho visto un’ottima organizzazione della Lazio sotto il punto di vista dell’interpretazione della partita e parlavano di un Sarri già in crisi e con problemi come con Luis Alberto ecc. Sono tutte cose che vengono cancellate da una partita, o meglio, vedremo se mascherate o se completamente cancellate”.
Si avvicina la Nations League. Dato il rendimento dello sport italiano in competizioni europee e Olimpiadi, si aspetta che la Nazionale possa trionfare anche in questo torneo che sta attirando su di sé le attenzioni di pubblico e mass media? All’inizio non era così ben vista la competizione…
“All’inizio no. Però adesso c’è e l’Italia è nella fase finale, in semifinale e ti aspetti di vincerla o proverai a farlo e ci mancherebbe altro. La maglia azzurra ha 4 stelle d’oro disegnate sul petto e due Europei, qualsiasi competizione alla quale partecipa, lo fa per vincere. Compete per vincere. E’ nella storia, è nella tradizione. Dev’essere così”.
E’ d’accordo con la riapertura degli stadi al 75% o è troppo presto?
“Una cosa che rispondo sempre in questi casi è che ognuno si preoccupi del suo. Io mi fido totalmente della scienza e di coloro i quali sono stati posti in quegli ambiti in cui bisogna decidere, in virtù di esperienza, professionalità e di studio e se mi metto a dirlo io sinceramente fa abbastanza ridere. Sia che lo dico io che quelli come me. Lasciamo fare a chi si occupa di queste cose. Se gli scienziati mi diranno che si può entrare al 75% negli stadi io sarò d’accordo con loro. Se diranno che non si può, io sarò d’accordo lo stesso con loro. Perché sono loro che ne sanno più di me. Altrimenti sarebbe come se un fisico, un virologo, o un infettivologo venisse a confutarmi il racconto di una partita di calcio. Ecco, ognuno facesse il suo mestiere che staremo tutti meglio”.