18 Apr 2020In Rassegna stampa4 Minuti

Nuno Campos: “La nostra idea di gioco non guarda all’errore ma alla soluzione dello stesso”

Nuno Campos, assistente allenatore di mister Fonseca alla Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni in una diretta organizzata da Rémulo Jònatas dal titolo Quarantena de Bola su LATERELASESQUERDO.
Romano ha parlato del proprio modi di vivere il calcio e di come si sia dovuto adattare una volta arrivato nella Capitale questa estate al gioco della Serie A. Queste le sue parole.

La differenza tra il campionato ucraino e quello italiano?
“In Ucraina potremmo giocare sempre allo stesso modo e finire per vincere con una certa facilità. Qui in Italia è fondamentale prestare attenzione ad alcune sfumature dell’avversario.”

Come fare ad adattarsi?
“Quando abbracciamo un contesto diverso dobbiamo capire rapidamente dove vogliamo andare e cosa sistemare nella nostra idea di gioco a causa delle caratteristiche del campionato, senza mai perdere l’identità che ci contraddistingue.
In Italia le squadre cambiano continuamente e quindi dobbiamo avere la capacità di adattarci alle mosse dell’avversario.”

Quanto è importante il ruolo del tecnico nel prendere una decisione?
“Una volta che il mister prende una decisione quella va bene per tutti e non ci possono essere dubbi nel trasmettere informazioni ai giocatori. Non ci sono allenatori di successo con dubbi, quelli li lasciamo alla porta dello spogliatoio.”

Come deve giocare un allenatore per vincere secondo lei?
“Non c’è un allenatore, soprattutto non quello professionista, che voglia giocare solo per avere la palla. Ogni allenatore vuole vincere e nel miglior modo possibile!”

Quanto è importante trasmettere la propria idea di gioco alla squadra?
“In primo luogo, finché il nostro team non ha le idee chiare, non è facile cambiare i sistemi e portare risultati positivi.”

Come si trasmette la propria idea di gioco?
“Quando si trasmette un’idea bisogna essere totalmente sicuri e padroneggiarla prima di trasmetterla, altrimenti si corre il rischio di cadere nell’incredulità e di essere messi in discussione.”

Il ruolo dei giocatori nel vostro schieramento?
“Più linee di passaggio diamo al giocatore, più capacità avrà di sviluppare la sua capacità di decisione. I giocatori hanno bisogno di tempo per adattarsi alle caratteristiche del modo di gioco dell’allenatore.”

Come si imposta il gioco rispetto ai giocatori in rosa?
“Abbiamo dei momenti, come allenatori, in cui dobbiamo trovare delle soluzioni. Guardiamo le caratteristiche dei giocatori, non cambiamo il nostro gioco, ma cerchiamo di sfruttare al meglio i giocatori all’interno del nostro gioco.”

Quale è la cosa più importante del suo lavoro?
“La ricchezza dell’essere aggiunto e la conoscenza che ognuno può portare al capo allenatore credo sia la cosa più importante per un allenatore.”

Quanto è importante il vostro lavoro di tecnici?
“Dobbiamo essere competenti in tutto. Per farlo, dobbiamo padroneggiare la materia, allenarci, formare, dare feedback, riaddestrare, analizzare e mostrare video, insistere sull’idea attraverso la ripetizione.”

Come si fa ed essere un bravo “stratega”?
“Essere uno stratega non è importante, quello che cambia tutto è saper fare una strategia a seconda dell’avversario. La strategia deve essere quella di sfruttare i punti deboli e di annullare un punto di forza dell’avversario.”

L’importanza di avere una società alle spalle del progetto?
“Il club dovrebbe avere un’idea chiara di ciò che vuole, cioè valorizzare i giocatori e la squadra e definire un modello di giocatore per quell’idea e, soprattutto, assumere un allenatore che sia il volto dell’idea stessa. Altrimenti si ha tutto per andare storto.”