20 Feb 2019In Breaking News5 Minuti

Il ritorno di elementi importanti per dare una svolta alla stagione

INSIDEROMA.COM – MASSIMO DE CARIDI – Roma brutta, timorosa e fortunata. Queste le critiche più gentili mosse alla squadra nel post-match vinto 2-1 contro il Bologna. Giusto analizzare cosa si potesse fare meglio, quali sbagli sono stati commessi e come rimediare ma ormai sembra un vero e proprio tiro al bersaglio.

La squadra di Di Francesco ha giocato certamente uno dei primi tempi più orribili della stagione, meritando di andare sotto anche con più di una rete di scarto e se questo non è avvenuto è solo grazie alla buona sorte e ad un Olsen in splendida forma. Solo nella prima frazione di gioco si possono contare almeno 3 parate decisive dell’estremo difensore svedese più la traversa colpita da Soriano. Sembrava più un duello tra l’ex torinista ed il numero 1 romanista che una gara vera e propria tra 22 giocatori. Per fortuna dei giallorossi, però, a vincere è sempre stato l’ex Copenaghen.

La ripresa è cominciata subito con la svolta per il match: rigore netto per un fallo di Helander che si disinteressa del pallone e placca El Shaarawy, scaraventandolo su un altro difensore rossoblu. Dal dischetto va Kolarov, che spiazza Skoruspki e va a 7 reti in campionato. Poco dopo arriva anche la seconda rete ed è l’altro neoentrato De Rossi a servire l’assist di testa a Fazio, che raddoppia con un bel destro ad incrociare.

Per una buona mezz’ora, è la formazione di Di Francesco a fare la partita e potrebbe andare ancora a segno ma a 10-15 minuti dalla fine, torna la paura della vittoria e puntualmente vengono puniti. Stavolta, il gol di Sansone arriva all’84’ ed è bravo l’ex Villarreal ad accentrarsi ed a tirare dove Olsen non può arrivare pur essendoci una posizione di fuorigioco attivo di Svanberg non segnalato nè dal guardalinee nè dal VAR.

A quel punto, c’è il terrore negli occhi dei giocatori e dei tifosi romanisti, con i primi che si affidano ai calciatori di esperienza come Dzeko, che si trascina la squadra sulle spalle ed i secondi che cantano con maggiore forza per incoraggiare la squadra nel momento di grande difficoltà.

Molti continuano ad attribuire grandi colpe al mister ma tra infortuni continui (32 problemi muscolari in stagione), una rosa non particolarmente esperta e campagna acquisti estiva che non si sta rivelando un fattore determinante (quella invernale ha visto solo la partenza di Luca Pellegrini, quindi neanche a parlarne) se non in un paio di elementi.

Il ritorno di Under e Karsdorp ed una condizione di forma migliore di Perotti, De Rossi ed El Shaarawy potrebbero diventare fondamentali per il proseguo della stagione e coprire quelle falle evidenti a cui Di Francesco ha provato a rimediare cambiando modulo e gettando nella mischia Zaniolo, Kluivert ed altri giovani che non sempre e non tutti hanno reso per come si era sperato.

L’ex Primavera dell’Inter è già ritenuto come un calciatore importante e dal grande futuro ma deve crescere e sbagliare e non caricargli la squadra sulle spalle. Grossa delusione l’olandese, che non sta rendendo per nulla secondo quelle che erano le attese.

Da capire anche quando tornerà in campo Schick, che sembrava in fase di miglioramento rispetto al resto della carriera romanista. Malissimo Marcano e Pastore, che sembrano ormai ai margini della squadra. Cristante aveva iniziato male la stagione per poi crescere ma ultimamente sta giocando tanto ed il rendimento è un pò calato. Nzonzi, invece, non ha mai avuto dei veri acuti ma è un giocatore troppo flemmatico ed in certe gare appare inadatto.

Poi ci sono alcuni elementi della vecchia guardia come Florenzi e soprattutto Fazio che sono nettamente sotto la media dei passati campionati. Forse, sarebbe il caso di dare qualche altra chance a Santon e a Juan Jesus, che sinora ha fatto comunque meglio dei loro compagni.