INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI – “Nomen omen“, ovvero “un nome, un destino“: potrebbero essere riassunte con questo popolare modo di dire della lingua latina le ultime ore di mercato della Roma. Il nome in questione è Nicolò, che lega a doppio filo due giovani talenti italiani come il cagliaritano Barella e il giallorosso Zaniolo.
Oltre all’età verde e alla nazionalità, i due centrocampisti sono accomunati anche dai diversi dubbi emersi in merito al loro futuro romanista.
Nicolò Barella, classe 1997, è reduce dalla seconda stagione consecutiva da assoluto protagonista nella squadra della città dove è nato e cresciuto: il Cagliari. Nonostante gli apprezzabili tentativi dell’ambizioso presidente dei sardi, Giulini, sin da questa sessione di calciomercato, il ragazzo è destinato ad abbandonare la casa madre per trasferirsi in una squadra che gli possa permettere di lottare per vincere dei trofei. In prima fila, da diverse settimane e soprattutto da quando Antonio Conte ha deciso di legarsi ai colori nerazzurri, c’è l’Inter del colosso Suning, forte dell’accordo economico raggiunto con Barella e del totale gradimento del ragazzo, ma a tutt’oggi non in grado di soddisfare le richieste del Cagliari.
Vista tale situazione, negli ultimi giorni sul centrocampista si è inserita prepotentemente la Roma del nuovo ds Gianluca Petrachi; come testimoniato da Giulini non più di quarantotto ore fa, infatti, “nel frattempo abbiamo chiuso con la Roma, che ci ha fatto un’offerta ancora più importante e siamo soddisfatti. Quindi a questo punto, dato che è una cosa recente, credo sia legittimo che Niccolò si prenda un paio di giorni per decidere bene il suo futuro”.
Proprio qui iniziano i problemi per la società capitolina, che nonostante una proposta contrattuale con cifre superiori rispetto a quelle dell’Inter, appare destinazione lasciata in secondo piano dal ragazzo sardo, proiettato unicamente sul raggiungimento della città meneghina grazie alla presenza in panchina di mister Conte. Ecco la differenza che può fare sin da subito in un club un top coach, nonostante l’ingente sforzo economico (da oltre dieci milioni di euro all’anno) effettuato da Suning per portare l’ex Juventus sulla panchina della propria società: elemento che, forse, da queste parti non è stato capito.
In casa Roma, non resta che aspettare e sperare; Nicolò Barella, infatti, è sicuramente uno dei migliori prospetti del calcio italiano e poterlo annoverare tra le proprie fila nella prossima stagione insieme ad altri talenti del football nostrano come Pellegrini e Zaniolo sarebbe arma non da poco per il nuovo mister Paulo Fonseca.
Per un Nicolò poco convinto di sposare la causa giallorossa, intanto, ce n’è un altro indeciso sulla sua permanenza all’interno della rosa romanista: si tratta di Nicolò Zaniolo.
Al termine di una stagione che ne ha segnalato l’esplosione nel grande calcio, l’ex Inter si è ritrovato con offerte da parte di molte tra le migliori compagini a livello europeo, Juventus su tutte. Nel frattempo, da Roma sono andati via sia Daniele De Rossi, in base a quanto raccontato dallo stesso Zaniolo un compagno fondamentale per il suo adattamento nella Capitale a partire dalla scorsa estate, sia Francesco Totti, colui che parlò per primo con il ragazzo dopo che si era concretizzato il suo arrivo alla corte dell’allora tecnico giallorosso Eusebio Di Francesco, promettendogli un ruolo importante in rosa e predicendogli un futuro luminoso.
Aspetti non da poco per un giovane di appena vent’anni alle prese con le sirene di formazioni che farebbero sognare chiunque.
Di sicuro, qualora decidesse di restare e magari rinnovare il proprio contratto con il club di Viale Tolstoj, Nicolò Zaniolo sarebbe uno dei punti fermi della nuova, giovane e italiana Roma di Fonseca. Basterà tutto ciò a trattenerlo nella Capitale? Chi vivrà, vedrà.
Comunque vada a finire, resta un dato sconcertante: la progressiva perdita di appeal del club giallorosso, anche ‘grazie’ alle strategie societarie in sede di calciomercato, ormai considerato dagli atleti non un punto di arrivo ma un mero trampolino di lancio verso lidi migliori.
Soltanto quattro anni fa, la Roma di Walter Sabatini riusciva a convincere campioni del calibro di Salah e Dzeko, oltre a un allenatore come Luciano Spalletti, ad approdare tra le proprie fila; oggi, invece, la costante è quella delle porte sbattute in faccia.
In merito alla panchina, tale leitmotiv è iniziato con Antonio Conte a metà dello scorso maggio, proseguito poi con Maurizio Sarri (ovviamente più convinto dalla proposta juventina) e infine addirittura con il mister dell’Atalanta Gian Piero Gasperini: uno schiaffo dietro l’altro.
Dal punto di vista dei calciatori, invece, oggi la Roma sembra appetibile principalmente per giovani di belle speranze alla ricerca del definitivo salto di qualità oppure per ragazzi che devono rilanciarsi dopo anni difficili (vedi Diawara).
Nella speranza che il club possa invertire tale tendenza e smentire dei dati attualmente incontestabili sin dalla sessione di mercato attualmente aperta, per i tifosi non resta che attendere tempi migliori.