LA REPUBBLICA – Quella a cui gli spettatori assisteranno in questa stagione dovrebbe essere un’inversione di tendenza. Se lo scorso campionato di Serie A si è chiuso con 186 rigori assegnati, un record per la massima competizione italiana, arrivati nella maggior parte dei casi con interruzioni di gioco e arbitro che si reca al VAR, in questa stagione invece stando ai dettami decisi dai vertici arbitrali europei si dovrà cercare di utilizzare meno la tecnologia ogni minuto, facendo in modo che il gioco sia più fluido e godibile. Questo è il caso dei movimenti in area di rigore dei difensori, che come spiega il designatore Nicola Rizzoli: «Non possiamo togliere al difensore la possibilità di fare un movimento istintivo: se il braccio non poteva essere più ritratto non deve essere punibile. L’obiettivo è permettere ai difensori di non giocare come pinguini. L’augurio è che si fischino meno rigori». Una Serie A più simile a quella del passato dunque, in cui si spera però non tornino le polemiche per le decisioni arbitrali.