LEGGO – BALZANI – La cura Fonseca, nonostante qualche effetto collaterale, funziona. Il tecnico, due settimane fa, sembrava addirittura vicino all’addio ma oggi è tornato intoccabile grazie a una serie di accorgimenti che hanno portato 4 vittorie, 1 pareggio e qualche polemica. Il vero miracolo del portoghese porta il nome di Bruno Peres. Alzi la mano chi meno di 6 mesi fa avrebbe scommesso un euro sul fatto che il brasiliano avrebbe giocato tre gara di fila da titolare risultando pure tra i migliori in campo. E invece oggi Brunetto si è preso la fascia destra. Un’impresa considerato che a novembre Peres veniva cacciato dal Recife in serie B brasiliana, con una sola presenza e tante polemiche sulla sua condizione di forma. Un problema che si portava dietro da Roma, dove arrivò tra squilli di tromba nel 2016. Troppe le serate brave, alcune terminate con incidenti stradali, multe e l’allontanamento da Trigoria. Sembrava una carriera rovinata. Poi è arrivato Fonseca e ora si parla pure di rinnovo di contratto (in scadenza nel 2021). «Quando sono tornato il tecnico è stato chiaro con me dicendomi che per meritare la Roma dovevo cambiare atteggiamento e fare il professionista. Ho seguito i suoi consigli», ha detto Peres dopo la Spal. Anche la Ceres, noto marchio di birre, ha dovuto chiedere scuso al terzino. Il poco elegante soprannome Bruno Ceres sembrava ormai un ricordo lontano ma lunedì scorso l’account della Ceres aveva pubblicato una sua foto vicino ad una bottiglia di birra con la scritta: «Stop sending me this shit» («Smettete di mandare questa m»). La Roma ha minacciato le vie legali. «Porgiamo le più sentite scuse. Il nostro post è risultato inopportuno pur non volendolo. Manifestiamo grande rispetto per la squadra e per lo sportivo», il tweet della Ceres. La consacrazione di Bruno è arrivata a Ferrara con la prima doppietta italiana e le solite disattenzioni difensive. Un limite reso meno amaro dal nuovo modulo con la difesa a tre che permette agli esterni di avere maggiore libertà. Un accorgimento tattico importante che è alla base dell’uscita dalla crisi per Fonseca che in questi mesi di solitudine ha dovuto usare spesso la frusta. A volte sbagliando, come nel caso di Zaniolo che in questi due giorni di riposo ha raggiunto il papà a La Spezia. Nicolò vuole restare, la Roma lo vuole tenere. Sembra un lieto fine, ma è ancora presto per dirlo. E si profila il lieto fine pure sul fronte societario. Nelle ultime ore c’è stato un concreto avvicinamento tra Friedkin e Pallotta, si può chiudere prima del 31 agosto a 520 milioni.