LA REPUBBLICA – Braccio di ferro tra Serie A e tv con Sky in testa. La questione ruota intorno ai 156 milioni dell’ultima rata che Sky non ha ancora pagato e che i club pretendono. La Lega di A è unita nel voler continuare a giocare perché se a staccare la spina del campionato fosse il vertice del calcio, si verificherebbe un’inadempienza contrattuale che permetterebbe alle tv di non versare la quota restante. Sarebbe il default del sistema. Al contrario, il contratto in essere garantisce i pagamenti delle tv se lo stop del campionato fosse per cause di forza maggiore. Per questo i club chiedono sia il governo a decidere.
Sky ha inviato una lettera per quantificare i danni subiti e per gettare le basi della trattativa: se le partite ricominceranno, l’emittente è pronta a saldare ciò che resta dei diritti di questa stagione, ma chiede uno sconto per la stagione 2020/21 fra il 15 e il 18% pari a circa 140 milioni. Nella lettera è prospettato anche l’altro scenario, cioè la ripresa: tornando a giocare i danni sarebbero di 100/120 milioni per l’emittente, con lo stop invece di circa 250/300 milioni. Di fronte alla lettera di Sky, Urbano Cairo, presidente del Torino, ha reagito con un “non esiste”.
Tensioni anche sul nome con cui sostituire il rappresentante della Serie A nella commissione medica, il dottor Tavana. L’ad Dal Pino aveva proposto Nanni del Brescia, per Lotito non era un tema “all’ordine del giorno”, che vuole candidare un suo medico. Anche il ministro dello Sport Spadaforasi riserverà di valutare i propri consulenti medici.