14 Mar 2020In Rassegna stampa1 Minuti

La serrata del calcio

CORRIERE DELLA SERA – Non si gioca più in Europa, con l’eccezione di pochi stati che ancora vanno avanti a porte chiuse. La serrata è di fatto totale. Per i più ottimisti si potrà rialzare la serranda non prima del 31 marzo, perla stragrande maggioranza lo stop è a tempo indeterminato. Si è piegata anche la Uefa, costretta ad arrendersi all’emergenza coronavirus. Interrotte Champions e Europa League, cancellati gli impegni delle Nazionali, anche l’amichevole dell’Italia con Inghilterra a Wembley del 27 marzo e di certo salterà pure quella con la Germania, ancora in programma, a porte chiuse a Norimberga il 31 marzo. Proprio la Germania è stata l’ultima a capitolare. I tedeschi avevano deciso di giocare a porte chiuse nel weekend, hanno fatto retromarcia e sospeso le attività. La questione economica è cruciale. I bilanci sono già in sofferenza e scivoleranno nel profondo rosso a breve. Si spera in qualche modo di riprendere i campionati, magari a maggio e giocando fino a fine giugno. Per questo c’è l’idea della Lega Calcio di una deroga al contratti dei calciatori, prorogando la scadenza del 30 giugno al 15 luglio. E in ballo la sopravvivenza del sistema sportivo, non solo del calcio.