IL TEMPO – PIERETTI – Il calcio ai tempi del Coronavirus. Stadi chiusi e nuove disposizioni sanitarie da rispettare rigorosamente. Ma anche partite in chiaro: la richiesta arriva direttamente dal Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora che ieri ha inviato una lettera ai Presidenti di Federcalcio e Lega. «Ritengo opportuno sottolineare la vocazione più autentica dello sport, e quindi del calcio, e cioè quella di unire e consentire a tutti di godere uno spettacolo emozionante, senza ansie, né paure. E’ con questo spirito che Le chiedo – scrive il Ministro Spadafora – in questa delicata contingenza, di verificare se favorevoli condizioni, rispettose della normativa vigente e degli accordi in essere, possano eventualmente consentire la libera fruizione televisiva di imminenti competizioni calcistiche di cui si prevede la disputa a porte chiuse. Ciò costituirebbe un bellissimo segnale verso tutti gli italiani». Ma il segnale resterà criptato. In serata è arrivata la risposta della Lega Calcio. «Pur comprendendo e condividendole finalità alla base della richiesta del Ministro Spadafora, volta, in un momento di massima emergenza per il Paese, a valutare la possibilità di consentire la libera fruizione televisiva del campionato di Serie A TIM, la Lega Serie A rileva che il quadro normativo vigente, e gli obblighi contrattuali già assunti, non consentono di potervi aderire». Ieri la Lega ha inoltre reso note le nuove regole da seguire per le partite di campionato a porte chiuse. I club dovranno ottemperare a una serie di disposizioni per garantire la salute di tutti i partecipanti agli eventi sportivi: in primis, dovranno mettere a disposizione un servizio medico sanitario dotato di scanner per la rilevazione delle temperature agli ingressi dello stadio di tutti i soggetti autorizzati.
Le società dovranno presentare una modulistica (autodichiarazione) atta a certificare che i soggetti ammessi all’interno dell’impianto abbiano attivato tutte le misure di controllo e prevenzione necessarie a ridurre il rischio di contagio. All’interno dell’impianto, il personale tecnico (raccattapalle, manutentori del campo, operatori di pulizia) non potrà superare il numero complessivo di 100 unità. Avranno accesso all’impianto gli incaricati della Procura Federale, i Delegati Lega, i Medici Anti-Doping, gli addetti della Sicurezza Pubblica, gli steward previsti nelle aree interessate, i Vigili del Fuoco e gli operatori di Pronto Soccorso, gli operatori televisivi e i giornalisti delle sole emittenti titolari dei diritti di trasmissione dell’evento live e i cronisti nel numero massimo di 50. Non verranno effettuate interviste ai tesserati all’arrivo pullman e non si terranno la conferenza stampa post partita degli allenatori e le interviste ai calciatori nella mixed zone. Non ci saranno i bambini ad accompagnare le squadre in campo, abolita la cerimonia di saluto tra le due squadre dopo l’inno della Lega. Oggi anche la Serie B si adeguerà alle disposizioni del Decreto legge, giocando le partite del campionato a porte chiuse: si inizia con Cittadella-Pordenone alle 14.30.
Gli arbitri italiani – per la situazione di emergenza nazionale – non sono stati designati dall’Uefa per gli ottavi di Champions League ed Europa League: decisione inspiegabile, considerando i club italiani impegnati in tali competizioni.