IL TEMPO – BIAFORA – Le informazioni raccolte non bastano, si continua a indagare. Come previsto, lunedì scorso la Procura Figc ha richiesto la proroga per l’inchiesta sul direttore sportivo giallorosso Petrachi, che rischia il deferimento e la squalifica per aver iniziato a lavorare nella Roma quando era ancora sotto contratto con il Torino. I termini per passare all’archiviazione e al deferimento sono scaduti ieri, ora gli inquirenti diretti da Pecoraro hanno altri 40 giorni a disposizione che termineranno il 7 gennaio 2020 visto che 5 e 6 gennaio sono festivi. C’è anche la possibilità di chiedere una seconda e ultima proroga di ulteriori 20 giorni.
Dopo aver ascoltato Petrachi (il 21 ottobre scorso), i dirigenti granata e aver acquisito i contratti di cessione dei giovani Freddi Greco e Bucri – passati dalla Roma al Torino a titolo gratuito per risolvere il “contenzioso” in atto tra Cairo e il dirigente che aveva un altro anno di contratto da rispettare col club granata – adesso la Procura federale ha il tempo per convocare altri testimoni utili a ricostruire date e fatti: la Roma ha chiesto che vengano sentiti gli altri dirigenti giallorossi Fienga (Ceo) e Longo (segretario generale), l’ad dell’Inter Marotta e il procuratore di Dzeko, Silvano Martina. L’inchiesta nasce infatti da una dichiarazione di Petrachi in conferenza stampa a inizio settembre, quando si lasciò scappare un “a maggio” parlando del primo incontro con l’Inter per trattare il prezzo della cessione del bosniaco poi saltata.