LA GAZZETTA DELLO SPORT – Qualcuno, a Roma, non si fa problemi a chiamarlo il «Normal One». Probabilmente la definizione è quanto mai indovinata perché Pau Lopez da una parte è un numero uno tra i pali, dall’altra è un comunissimo ragazzo fuori dal campo (…).Lo spagnolo è un portiere bravo, a tratti bravissimo, pur senza essere il numero uno al mondo come il brasiliano Alisson. Al tempo stesso, dà a tutti i compagni quel senso di sicurezza che lo scorso anno con Olsen si era perso. Ama parlare ai difensori, ha imparato l’italiano in poche settimane — e continua a studiarlo con la moglie — ed è diventato amico stretto di Fazio e Pastore (…).Contro il Napoli a osservarlo c’erano Moreno e Pol, allenatore e preparatore della Spagna, e Pau Lopez ci teneva a fare bene (…). Finora ha incassato 13 reti, è rimasto imbattuto 4 volte (3 in campionato e una in coppa) e sta dimostrando una continuità (…).A Roma sta mostrando una sicurezza che raramente si era vista in carriera. Merito del preparatore Savorani «che mi sta facendo lavorare come mai prima», di compagni che si affidano a lui, e di una famiglia che lo segue passo dopo passo (…).
Sul passato, Pau Lopez a Movistar ha confidato (…): «(…) Sarei dovuto andare via dall’Espanyol in altro modo. Ho perso l’affetto e il rispetto delle persone, ma spero di guadagnarli di nuovo». Intanto, settimana dopo settimana, sta conquistando i romanisti. Il resto potrebbe essere una conseguenza.