CORRIERE DELLA SERA – Per gli amanti delle scommesse, Roma-Sassuolo di oggi pomeriggio all’Olimpico, è una partita da «over». Merito, o colpa a seconda dei punti di vista, della filosofia di gioco offensiva dei due allenatori. Da una parte Paulo Fonseca e dall’altra Roberto De Zerbi, «enfant prodige» dell’ultima generazione di tecnici italiani. Non è un mistero che, prima di virare sul portoghese, a Trigoria il nome del tecnico del Sassuolo sia stato preso in forte considerazione, proprio perché la sua idea di calcio propositivo si sposava bene con quella della proprietà. La doppia lezione con Genoa e Lazio, nelle prime due giornate di campionato, è servita. «In allenamento ho visto miglioramenti costanti sotto tutti gli aspetti, sono fiducioso che col Sassuolo ne vedremo altri, magari faremo qualcosa di diverso ma non voglio rivelare le nostre strategie. La squadra va meglio rispetto all’inizio, ma non sono mancate cose positive nelle prime due giornate. Ho l’impressione che in Italia tutti siano impazienti e cerchino subito la soluzione verticale, io invece voglio lavorare sul possesso. Mi sto adattando ma ci sono dei principi che non voglio abbandonare: il possesso palla è importante in entrambe le fasi, la Roma si deve abituare a questa mentalità per cambiare il modo di stare in campo». Tra i convocati non c’è il nome di Chris Smalling, fermato a scopo precauzionale per un indurimento all’adduttore: è il quinto infortunio muscolare dall’inizio del campionato, dopo quelli di Perotti, Zappacosta, Under e Spinazzola, tornato a disposizione per questa partita.