Documento riservato della Lega Calcio: crollo della pay tv, la Serie A ha perso 600mila abbonati
BUSINESSINSIDER.IT – Il documento è ancora riservato, ma è bastato mostrarlo ai presidenti della Serie A perché sobbalzassero tutti sulla sedia: dopo l’addio di Mediaset Premium al calcio, la pay tv ha perso 600mila abbonati. La stagione 2017/2018 contava 4,1 milioni di telespettatori abbonati; quella appena conclusa si è fermata a 3,5 milioni. Secondo i calcoli della Lega, gli abbonati calcio di Sky dovrebbero essere aumentati di 400mila unità, ma non abbastanza per sostenere i costi della piattaforma satellitare di Comcast. Di più, in serie A si fa largo l’ipotesi che “l’esclusività dell’offerta” abbia portato “ad una notevole sovrapposizione tra Dazn e Sky” e di conseguenza “un’ulteriore perdita di famiglie abbonate”. Con il risultato di un aumento della pirateria a fronte di un numero invariato di abbonati commerciali.
Insomma, è bastato un anno di partite in esclusiva per fare marcia indietro. “La Lega Serie A – si legge nel documento riservato che Business Insider Italia ha potuto visionare – deve formulare un modello diverso di offerta per la vendita di diritti al fine di evitare l’esclusività cross-channel”. Tradotto: se esclusive saranno, lo saranno per piattaforma.
Tuttavia il vero progetto della Lega sembra andare nella direzione del canale già proposto da Mediapro due anni fa. A favore di una soluzione in questa direzione si sarebbero espressi tutti i club con la sola opposizione della Juventus.L’assemblea ha dunque dato mandato al presidente della Lega, Gaetano Micciché, all’ad Luigi De Siervo e ai presidenti Claudio Lotito e Aurelio De Laurentiis a trattare con gli spagnoli per raggiungere un’intesa anche sul fronte della caparra di 64 milioni ancora nelle casse della Serie A.
Dalle analisi della Lega la soluzione più redditizia sarebbe quella di sviluppare il progetto in solitario, ma sarebbe anche l’ipotesi più rischiosa meglio quindi affidarsi a un partner industriale. In quest’ottica, Mediapro è stato indicato – al momento – come il partner migliore per sviluppare Lega Channel.
La partita però potrebbe giocarsi su più tavoli. Sky non ha intenzione di restare alla finestra e sarebbe pronta a elaborare un progetto che incontri i desideri della Lega, ma non è escluso che sulla scena torni anche Francesco Di Stefano: l’editore di Europa 7 che si prepara al debutto di una pay per view rivoluzionaria, fruibile anche da mobile senza consumo di banda.
D’altra parte il vaso di pandora è stato aperto dall’Antitrust che ha sanzionato l’intesa restrittiva tra Mediaset e Sky con l’obbligo di aprire a chiunque ne faccia richiesta le piattaforme distributive in pay e soprattutto ha vietato alla tv satellitare ogni forma di esclusiva sull’Ott. Una decisione che obbliga la Serie A ha trovare strade alternative per la massimizzazione dei ricavi.
Il piano industriale presentato in assemblea stima ricavi, nel primo anno di attività, per 1,15 miliardi di euro. L’incognita riguarda il numero di potenziali abbonati e il prezzo. Di certo, per il pallone tricolore una soluzione è fondamentale perché i numeri di Sky sommati a quelli della pirateria mostrano che investimenti monstre sul calcio non hanno ritorni sufficienti a sostenerli. Temi che verranno approfonditi ancora nella prossima assemblea del primo luglio.