IL MESSAGGERO – CARINA – Al futuro in questo momento non pensa. Per De Rossi conta il presente. L’oggi o, se preferite, domani sera: c’è infatti Roma-Juventus. Non una gara qualsiasi, anche se l’avvicinamento stavolta è stato quantomai anomalo. Non che Daniele apprezzi le crociate stile Zeman (ricordate le frecciate al boemo dopo il ko nel 2012?) ma di certo tra il «preparare una gara come se stessimo andando in guerra» e la calma piatta di questi giorni, ci può essere una via di mezzo. Daniele torna dopo l’ennesimo infortunio. Una stagione che con il trascorrere dei mesi ha assunto le sembianze di un calvario. Considerando i 90 giorni ai box per il problema alla cartilagine del ginocchio e i tre stop per infortuni muscolari, il capitano ha saltato la bellezza di 23 gare su 45. Leggermente più del 50%, considerando tra l’altro che in quelle disputate vengono calcolati anche i 13 minuti in Coppa Italia contro la Fiorentina (entrato sull’1-5), più i 14 con il Chievo (la Roma già vinceva 3-0) e una ventina col Bologna in campionato.
RANIERI ASPETTA L’OKA 35 anni (festeggerà i 36 il prossimo 24 luglio) ha imparato ormai a conoscere il proprio corpo. Poteva tornare in gruppo con qualche seduta d’anticipo sulla tabella di marcia ma ha preferito rimandare all’altro ieri, lavorando anche nel giorno di riposo. Ranieri aspetta un segnale: se Daniele dà l’ok, gioca. Sinora il tecnico ha preferito non forzarlo. E così ieri De Rossi è stato alternato con Nzonzi nella formazione titolare insieme a Cristante, con Pellegrini ancora una volta preferito a Pastore nella posizione di trequartista. S’è mosso con disinvoltura anche se la condizione – è fermo da metà aprile – inevitabilmente non è al massimo. Oggi se ne capirà di più.
FUTURO INCERTO Ancora tre gare e poi il grande punto interrogativo legato al suo futuro. Continuare ancora un anno come calciatore o iniziare la nuova avventura d’allenatore? Fino a poco tempo fa, Daniele propendeva per la prima ipotesi. In quest’ottica non possono però non tornare in mente le parole della compagna, l’attrice Sarah Felberbaum, a metà marzo: «Tra un po’ dovrà prendere la decisione più difficile della sua vita». Tempo tre partite e Daniele scioglierà le riserve. Farlo con una Roma in Champions, potrebbe (forse) agevolare la scelta. Intanto nelle ultime ore è stato protagonista, suo malgrado, di un episodio alquanto curioso. A Ostia, nella strada dove è nato e cresciuto, gli è stato dedicato un murale, cancellato dopo poche ore. A coprire il disegno, un inquilino 92enne del palazzo sovrastante. Motivo? Riteneva che il dipinto fosse opera di Casapound.