È già Conte mania, la Roma tenta «mister furore» con 2 chiavi: progetto e Petrachi
GAZZETTA DELLO SPORT – CECCHINI – Benvenuti nel magico mondo del «te lo dico io». Avete presente la canzone di Elio e le Storie Tese che si chiamava «Mio cuggino»? Ecco, come quel «cuggino» che sapeva tutto, a Roma ormai gli esperti giallorossi hanno un solo argomento: l’arrivo di Antonio Conte a Trigoria. Intendiamoci, il club di Pallotta ha fatto da tempo i suoi passi per provare a convincere l’ex c.t. della Nazionale ad accettare una sfida intrigante, ma l’allenatore, lusingato, ha chiesto del tempo per pensarci. Non troppo, però. Perciò si dice che la risposta dovrebbe arrivare prima di Roma-Juventus (12 maggio), così da poter eventualmente virare su altri obiettivi, peraltro già contattati da tempo (da Sarri a Giampaolo, e non solo).
TOTTI benedice Certo, la benedizione di Totti e Ranieri, arrivata sabato ai margini del match col Cagliari, ha scaldato ulteriormente l’ambiente. «Conte è uno dei tecnici più forti d’Europa, un vincente – ha detto l’ex capitano – Ovunque è andato ha vinto, perciò, penso che qualsiasi squadra farebbe follie per lui. Ma ce ne sono parecchie su di lui. È normale che quando puoi avere un allenatore così forte, hai un progetto per il quale hai più possibilità di vincere, perché penso che questi allenatori, quando vengono in una società, non dico che hanno carta bianca, ma hanno tanto per poter far bene». Ed è proprio questo che la Roma non è sicura di poter concedere, anche se l’ingresso in Champions – ora più vicino col k.o. del Milan – di sicuro aiuterebbe. Ma persino Ranieri ha detto. «Da tifoso, sarei contento se Conte arrivasse. Lo andrei a prendere all’aeroporto». Ed a proposito di aeroporto, due giorni fa a Fiumicino Conte è stato travolto dalla passione dei tifosi Romanisti che incrociava, fra selfie e incoraggiamenti. L’ex c.t. ne è parso lusingato, magari pensando ai tempi in cui qui riceveva insulti.
LUI E PETRACHI In ogni caso, ogni ex compagno di squadra di Conte, ormai, è diventato depositario di speranze per i tifosi, e persino il viaggio dell’allenatore a Torino non è stato letto come un normale ritorno a casa – la verità facile spesso è troppo banale per sedurre – ma come l’occasione per incontrare Petrachi che ha ai margini di Torino-Milan. Detto che il futuro d.s. giallorosso (in settimana parlerà col presidente granata Cairo per liberarsi) davvero può influenzare Conte, davvero per vedersi hanno bisogno di una partita? Per il resto, in ogni angolo di Roma ci sono amici leccesi, amici immobiliaristi, amici presidi che assicurano: «Ci hanno detto che Conte vuole venire, che sta già cercando casa, che già si sta informando sulla scuola per i figli». Tutto eccitante, ma con un effetto boomerang da non trascurare. Ovvero: se l’ex c.t. scegliesse un’altra piazza, la delusione colorerebbe di scetticismo qualsiasi altra scelta.
ALLEGRI E RANIERI Occhio infatti alla normalità perché, se portasse la Roma in Champions, Ranieri potrebbe anche rimanere, così come, se Conte tornasse alla Juve, sarebbe libero un certo Allegri. E i sognatori professionisti – con tanti «cuggini» da sentire – avrebbero di che parlare.