GAZZETTA DELLO SPORT – CECCHINI – La forma a volte diventa anche sostanza. E così è difficile dar torto al Torino e alla Roma che, ufficialmente, mettono la sordina su un argomento che pure nella Capitale è di stretta attualità: il nuovo d.s. giallorosso. Non è un mistero che Gianluca Petrachi sia in prima fila nei «desiderata» del club, che però si guarda bene dall’ufficializzarlo (pur avendolo contattato da tempo) appunto per una questione di stile, esplicitata ieri dal presidente Urbano Cairo (vedi l’intervista a pagina 19) con cui Petrachi potrebbe parlare la prossima settimana. «Petrachi alla Roma? Non sarebbe bello se ci fossero davvero dei contatti perché i giallorossi sono in lotta con noi per un posto in Europa. Sarebbe un conflitto di interessi. Spero che queste voci non siano vere. Per me Petrachi resterà un altro anno».
il viaggio e i poteri L’impressione è che difficile che accada, tant’è che da Trigoria non escludano come ai primi di maggio il d.s. possa effettuare un blitz a Boston per incontrare Pallotta. La convivenza con l’attuale d.s. Massara non sarà un problema. Ciò che Petrachi vuole, pur senza mettere in discussione il ruolo di consigliere di Baldini, è avere carta bianca nel suo lavoro. Sembra proprio che gli sarà assicurata, anche se scardinare la formula dei «tre centri di potere» (Roma, Londra e Boston) cara a Sabatini non sarà facile. E sul tema i suoi predecessori Sabatini e Monchi potrebbero scrivere un romanzo. Ma Petrachi viene descritto come un lottatore ed un sognatore. Così tanto grande che i tifosi vorrebbero portasse il suo amico Conte. Ci proverà, ma è dura. Psg e Inter sono in pole.