IL TEMPO – La faccia di Ranieri al gol preso è stata tutto un programma. Dopo un ottimo primo tempo sono riapparsi i soliti malanni stagionali: tanta, troppa, difficoltà nel tenere palla e le solite vecchie disattenzioni soprattutto difensive. Ma non era quella di sabato la partita da vincere; pareggiare a San Siro contro una (quasi) diretta concorrente ci può stare. Chiaro che dopo i risultati del pomeriggio, i tre punti ti avrebbero consentito di fare un salto in classifica tutt’altro che indifferente. Forse quello definitivo. Ma va bene così, in fin dei conti. Detto questo, più la stagione va avanti e più monta la rabbia per la fatica che stiamo facendo a risalire la china e raggiungere l’obiettivo minimo stagionale. Talmente scandaloso il campionato italiano che senza troppi sforzi saremmo potuti arrivare senza problemi secondi ed invece ecco che ci troviamo impantanati in una corsa che speriamo si possa concludere nel migliore dei modi. Sarebbero troppi i rimpianti per l’enorme numero di partite letteralmente buttate alle ortiche. Ma in questo ponte pasquale un po’ agrodolce per le ragioni di cui sopra, come sempre, sono loro a strapparci qualche sorriso: i regionali. Sono loro che, regolarmente, ci fanno ricordare come sarebbe stata triste la vita se fossimo nati sulla sponda sbagliata del tevere. Loro che, con enorme fantasia, (ri)scrivono la storia su come mai in Curva Sud ci siano i romanisti e non altri, loro che hanno difficoltà a scrivere il nome della città che dicono essere casa loro. Ma se sono #natiprima come dicono, perchè non scegliere il nome della città ed adottare simbolo e colori della stessa? Noi, a differenza loro, possiamo. Auguri Roma mia, che tu possa risorgere dall’incuria nella quale sei stata abbandonata. Forza Roma.