C’è Dzeko dopo Icardi e la Roma punterebbe Benedetto
GAZZETTA – LAUDISIO – D’ANGELO – Domani nemici, poi chissà. Il futuro è ancora tutto da scrivere ma una base di certezza c’è: l’interesse dell’Inter per Edin Dzeko è datato nel tempo, così come è risaputo che all’attaccante bosniaco la corte nerazzurra non dispiace. Se ne riparlerà più avanti, anche perché oggi in casa Inter ci sono altre due priorità: la prima è centrare la qualificazione alla prossima Champions (fondamentale per le ambizioni di rilancio del progetto Suning), poi bisognerà capire quale sarà il futuro di Mauro Icardi. Le indicazioni degli ultimi mesi non lasciano troppi dubbi e la cessione del numero 9 argentino è tutt’altro che ipotesi remota. Certo è che l’Inter vorrà monetizzare il più possibile: è probabile che anche stavolta nessun club si avvicinerà ai 110 milioni della clausola rescissoria, così il club nerazzurro potrebbe accontentarsi di una cifra intorno ai 70.
DETTAGLI Dzeko sembra l’uomo perfetto per il dopo Icardi in nerazzurro, per tanti motivi. Intanto tecnici: Spalletti ha già avuto il bosniaco alla Roma e sa bene quanto il suo lavoro possa essere importante per un nuovo step di crescita della sua squadra. In più Dzeko sarebbe la chioccia ideale anche per Lautaro Martinez, protagonista designato del futuro dell’Inter. Resta da capire bene quali sarebbero i margini della trattativa a livello economico. Dzeko va in scadenza il prossimo anno e il suo cartellino sarebbe dunque accessibile. Nelle scorse settimana il Borussia Dortmund ha effettuato un sondaggio con la Roma in vista dell’estate: la richiesta del club giallorosso è di 20 milioni. Il bosniaco poi guadagna 4,5 milioni netti a stagione e chiederebbe almeno un triennale e preferisce l’Italia alla Premier (piace al West Ham). L’Inter valuta, senza fretta.
E LA ROMA? Ma se davvero a giugno le strade della Roma e di Dzeko dovessero dividersi, alla fine i giallorossi su chi punterebbero come futuro centravanti? Allo stato attuale le soluzioni sono sostanzialmente due. O cercare di valorizzare al massimo l’investimento fatto due estati fa su Patrik Schick (42 milioni, di cui 20 da girare alla Sampdoria nel prossimo febbraio), o andare a trovare un uomo in grado di raccogliere l’eredità del centravanti bosniaco. In tal caso, tra i nomi che sono ancora attenzionati a Trigoria ci sono sicuramente Andrea Belotti (Torino) e Dario Benedetto (Boca Juniors). Il primo piaceva da matti a Monchi e si fa preferire sia per età (25 anni contro i quasi 29 dell’argentino) sia per adattabilità al calcio italiano. Il secondo, invece, ha un costo sicuramente più accessibile (circa 15 milioni) ed è probabilmente più versatile rispetto all’attaccante del Torino. Fermo restando, però, che c’è appunto la questione Schick da risolvere. Prendere un altro attaccante titolare (almeno sulla carta) vorrebbe dire tenere di fatto ancora in naftalina il ceco. Che, però, in queste due stagioni ha francamente fatto vedere davvero poco in giallorosso.