9 Apr 2019In Rassegna stampa1 Minuti

Non è ancora il momento del «Tutti a casa»

CORRIERE DELLA SERA – A metà di Samp-Roma mi è apparso un flash: la scena finale di «Tutti a casa» di Comencini, quando Alberto Sordi – alias sottotenente Innocenzi – in rotta verso Sud dopo lo sfaldamento dell’esercito seguito all’8 settembre assiste impotente all’uccisione dell’amico Ceccarelli per mano dei tedeschi, durante la rivolta popolare di Napoli (…) L’attimo che fa decidere al soldato Sordi che non tutto è finito e lo porta ad unirsi ai partigiani contro i nazisti perché «non si può stare sempre a guardare» Con le molto dovute proporzioni, dopo un campionato sconcertante e il rompete le righe davanti a Spal e Napoli, è arrivata anche per la Roma l’ora in cui tutto può riprendere un senso. Almeno per riconciliarsi con se stessi e con il pubblico. Mancano 7 giornate. E no, «non si può stare sempre a guardare».