5 Apr 2019In Rassegna stampa4 Minuti

Dzeko, quando il bomber non è da Champions

GAZZETTA – CECCHINI – A pensarci bene, le strade che portano al gol sembrano essere solo di poco inferiori alle vie del Signore, notoriamente «infinite». La Roma, in fondo, potrebbe scrivere un trattato sul tema, se si pensa che – pur essendo in posizioni di rincalzo nella lotta per entrare nella prossima Champions League – l’attacco della squadra giallorossa, con 55 reti all’attivo, sarebbe potenzialmente da prime quattro posizioni, essendo dietro solo a quelli di Juventus, Napoli ed Atalanta, e nettamente più avanti rispetto a a quelli di Inter, Milan, Lazio e Torino. Ma il paradosso, ovviamente, è dietro l’angolo.

UN ANNO DI STOP Infatti, nonostante la Roma non faccia fatica a trovare la via della porta avversaria – pur naturalmente subendo troppo in fase difensiva – tra le squadre a caccia della Champions è quella che ha il centravanti di riferimento con meno reti all’attivo e con la media gol-minuti più alta rispetto agli altri colleghi di reparto alla caccia dell’Europa che conta di più. Parliamo di Edin Dzeko (neanche a dirlo, l’ingaggio più alto della rosa con 4,5 milioni), la cui crisi in campionato è certificata dai soli 7 gol segnati in 1.950 minuti giocati, che danno una media di una rete ogni 279 minuti disputati. Da Icardi a Piatek, da Zapata a Immobile fino a Belotti, tutti hanno fatto meglio di lui, e per il dettaglio potete leggere il rosario di cifre nella tabella qui accanto. Ma a sancire emotivamente, se così si può dire, il flop del rendimento del bosniaco fino a questo momento è un dato inquietante: se i prossimi impegni interni contro l’Udinese (subito dopo la trasferta di Genova contro la Sampdoria) e il Cagliari (dopo la partita di San Siro contro l’Inter) non porteranno ad una svolta, il 28 aprile si consumerà esattamente un anno che Dzeko non trova il gol all’Olimpico in campionato. Quel giorno del 2018, infatti, il centravanti realizzò una doppietta ai danni del Chievo e neppure un antipatizzante poteva mai immaginare che sarebbe passato quasi (o almeno) un anno prima che «l’evento» si ripetesse.

VERSO L’ADDIO Soprattutto se il traguardo Champions non fosse centrato, non è un mistero che la Roma vorrebbe trovare acquirenti per Dzeko, gradito a Inter (soprattutto), West Ham, Everton, Sunderlandm Fenerbahce e alcuni club cinesi. D’altronde l’obiettivo sarà quello di abbassare il monte ingaggi di circa il 20% e quindi il bosniaco potrebbe essere sacrificato. Ma c’è ancora un paradosso da consumare. Ovvero, quello che vede in corsa per sostituirlo proprio uno dei colleghi-rivali in queste settimane di sprint per l’Europa: Belotti, a meno che non sia proprio il club granata ad entrare nel paradiso delle grandi d’Europa. Una cosa è certa: se la Roma vuole anabolizzare le sue speranze di rincorsa, ha bisogno del miglior Dzeko. Quello che in campionato si è perso da un anno o giù di lì. Trasferte escluse, naturalmente.