IL MESSAGGERO – TRANI – La lite di sabato a Ferrara, Dzeko scatenato nel faccia a faccia con El Shaarawy, rimane d’attualità a Trigoria. Anche se i protagonisti di quel diverbio, esagerato e violento, sono lontani dalla Capitale, essendo stati convocati rispettivamente dalla Bosnia e dall’Italia. Gli strascichi sicuramente non aiutano Ranieri che già lavora con metà squadra (contando i soliti infortunati, anche meno di mezzo gruppo: almeno è tornato Kolarov che ha lasciato il ritiro della Serbia) e nemmeno i dirigenti che si preparano ad affrontare il nuovo caso che non è facile da risolvere.
FARAONE DELUSO – Anche perché, a differenza di quanto si è visto in campo dove Edin ha litigato davvero con il mondo, il più arrabbiato è adesso Stephan. Che ha lasciato Ferrara infuriato con Ranieri che, dopo il diverbio, non lo ha schierato nella ripresa, sostituendolo con Perotti, e risentito anche con la società che non lo ha tutelato dopo l’aggressione del centravanti davanti ai compagni. El Shaarawy non ha compreso soprattutto la scelta dell’allenatore che lo ha lasciato negli spogliatoi e che, secondo il giocatore, con la sua decisione, è come se avesse dato ragione a capitan Dzeko. Ecco perché, oltre ad aver preso male la scelta di Ranieri per l’esclusione a metà tempo, non ha gradito la mancata difesa della dirigenza.
FUTURO INCERTO – Stephan, in ritiro a Coverciano, si concentra per ora sull’Italia. E, a quanto pare, prende tempo con la Roma. Che, da qualche settimana, è pronta a rinnovargli il contratto. Conclusione che, al momento, non piace all’attaccante. Vuole prima confrontarsi con i dirigenti su quanto è successo sabato allo stadio Mazza. La rissa nell’intervallo della partita con la Spal non è stata insomma archiviata a Ferrara: Edin è volato in Bosnia da Bologna con un jet privato e quindi non c’è stato alcun chiarimento con il compagno dopo il match. El Shaarawy, comunque, ne fa una questione di principio, conoscendo le intenzioni del club giallorosso. Che non vuole confermare Dzeko, ma lui.