LA GAZZETTA DELLO SPORT – CALAMAI – L’effetto Ranieri è già svanito. Cambiano gli allenatori, ma la Roma continua a essere prigioniera dei tanti equivoci che l’accompagnano da inizio stagione. Il passo falso di Ferrara, contro una Spal che non vinceva in casa addirittura dal 17 settembre, rischia di avere conseguenze dolorose. Per il presente e per il futuro. Restare fuori dalla prossima Champions League, oltre a sancire il fallimento di un progetto sportivo, avrebbe anche pesanti conseguenze dal punto di vista economico. Senza i soldi che garantisce la Coppa più prestigiosa l’apertura di un nuovo ciclo sarebbe sicuramente più complicata. Il passaggio da Di Francesco a Ranieri ha portato a un nuovo modulo ma non ha cambiato anima alla Roma. Che era e resta senza una precisa identità, come se fosse un continuo cantiere aperto. Con una difesa che ha subito 39 reti (la differenza con le quattro squadre di testa è impressionante), con un centrocampo con poca personalità e con un attacco che fatica a far coesistere Dzeko e Schick.
Ieri, inoltre, ha sorpreso la scelta di Ranieri di rinunciare in partenza a Zaniolo per dare spazio a Kluivert. Il gioiellino giallorosso non era al cento per cento dal punto di vista fisico, ma quando è entrato ha dimostrato di avere rispetto ai compagni una marcia in più dal punto di vista fisico e una personalità e una determinazione agonistica da veterano. Zaniolo è la bella favola di questa stagione piena di delusioni. Ma per conquistare un posto in Champions la squadra giallorossa ha bisogno di ritrovare, subito, il valore aggiunto degli altri suoi giocatori simbolo.
L’inatteso passo falso di Dzeko e compagni toglie qualche goccia di tensione al derby di Milano. Guardando la classifica un pareggio potrebbe andare bene sia a Gattuso che a Spalletti. Il vantaggio sulla quinta diventerebbe, per entrambe, ancor più importante. Ma di sicuro i due tecnici hanno ben altre idee in testa. Dopo la sconfitta della Roma vincere il derby vorrebbe dire fare uno scatto importante, forse decisivo, per la conquista di un posto in Champions. Provarci non è un’opzione ma un dovere.
E’ stato un sabato che ha premiato soprattutto chi lotta per la salvezza. Tre punti d’oro li ha conquistati la Spal e tre punti, forse ancora più importanti, il Bologna. Che grazie a questo risultato, dopo tanto tempo, almeno per una notte, esce dalla zona retrocessione. Sinisa Mihajlovic, che ha veramente trasformato la squadra emiliana oggi una delle più brillanti del campionato, ha centrato la sua piccola vendetta sportiva battendo un Torino che ha perso l’occasione per salire al volo sul treno-Champions.
La squadra di Mazzarri ci ha messo cuore e grinta ma è mancata nei suoi due bomber. Male Zaza, malino anche Belotti al quale sicuramente non ha giovato la mancata convocazione in Nazionale. Il Gallo deve ritrovare velocemente entusiasmo e autostima. Nonostante il passo falso il Toro resta in lotta per un posto nelle prossime Coppe europee. Quello che, poi, era il sogno di inizio stagione.
Da un attaccante in difficoltà a uno che sta vivendo una stagione da favola. Fabio Quagliarella ha contribuito alla goleada che ha permesso alla Sampdoria di travolgere il Sassuolo e di rimettersi in corsa per un posto tra le prime sette della classifica. Il premio però gli era già arrivato alla vigilia: un posto con gli azzurri di Mancini. L’attaccante doriano può essere un’arma importante per la nostra Nazionale che tra pochi giorni partirà alla conquista dell’Europeo. Tanti ragazzi di talento e Quagliarella. Un vecchio… giovane. Una bella miscela.