Kluivert il contropiedista con il destino in un modulo
IL MESSAGGERO – ANGELONI – Quando è stato sostituito, Ranieri lo ha accolto in panchina con un abbraccio, Anche caldo, visto il freddo che tirava all’Olimpico l’altra sera. Bella l’immagine, perché una coccola fa bene, specie se spontanea e se te la regala dal un allenatore. Justin Kluivertsta ricominciando daccapo. Ranieri ha individuato in lui il calciatore in grado di ribaltare il gioco con la sua velocità. L’andare a coprire la profondità è utile a una squadra che sta provando a difendere più bassa e che quindi ha più campo a disposizione. Kluivert, per ora, è l’esterno destro del 4-4-2, ancora sperimentale, che Ranieri sta proponendo, o che almeno ha proposto in una buona parte della sfida contro l’Empoli. Justin nasce come ala sinistra, e nel 4-3-3 si trovava meglio lì, mentre nel 4-4-2, dovendo andare dritto e non entrare dentro il campo, può interpretare bene anche il ruolo di esterno destro. E’ chiaro, l’olandesino ha ancora molto da lavorare: si perde spesso nel dribbling e talvolta va a sbattere contro i difensori avversari. Contro l’Empoli è successo spesso.
SCATTI E IMPATTI – Deve imparare a difendere, rincorrere il terzino, raddoppiare sull’attaccante e questo ancora non lo fa benissimo o non lo fa con continuità. Se la Roma dovesse giocare ancora con il 4-4-2, l’olandese sarebbe un titolare per Ranieri. E per lui è una condizione mai vissuta prima qui a Roma. Il suo nemico più acerrimo non sarà un altro esterno, o forse solo Under è in condizioni di mettersi in concorrenza nel ruolo di ala destra, ma l’eventuale cambio di modulo, quindi il passaggio al 4-4-2 a rombo, che prevede l’uso di un trequartista. In questo caso, verrebbero limitati gli esterni. Quelli riciclabili nel ruolo di seconda punta sono El Shaarawy, Under o Perotti, quest’ultimo più trequartista, mentre l’olandese sarebbe meno adatto degli altri. Il rombo rivaluterebbe i trequartisti in rosa, che hanno un po’ condannato Di Francesco. E parliamo di Zaniolo, di Schick, perfino di Pastore, che dopo il derby è sparito di nuovo. La vecchia Roma di Ranieri giocava spesso con il rombo, mentre il Leicester ha quasi sempre fatto il 4-4-2 (o 4-4-1-1) classico, con sulle fasce Mahrez e Albrighton o Schlupp, che avevano tecnica e velocità, come Kluivert. A Roma, Claudio può scegliere di volta in volta, a seconda delle partite e delle situazioni. Ranieri ama avere davanti una punta capace di fare le sponde (Dzeko) e uno che gli giochi dietro, un trequartista (Zaniolo, Schick, Perotti) o una seconda punta (Schick, El Shaarawy, Under, Perotti). Kluivert, nonostante i difetti ancora da limare, è perfetto per il 4-4-2, nel rombo dove lo metti? Trequartista, no; centravanti, nemmeno; seconda punta, forse, ma nemmeno troppo. Il modulo nemico, appunto.