Cristante: “Il Bologna è tosto, con le squadre meno blasonate dobbiamo rimanere concentrati”
MATCH PROGRAM AS ROMA – VIOLA – Roma-Porto, minuto 5 della ripresa. Zaniolo serve Cristante in area di rigore, che si libera della marcatura e calcia. Conclusione potente ma centrale: “Cristante scalda le mani di Casillas” le parole di Fabio Caressa in telecronaca su Sky.
Interessante partire proprio da lì…
“Ci sono andato vicino, sarebbe stato un bel gol – racconta con aria di rimpianto Cristante – segnare in Champions sarebbe stato bello”.
La scelta di venire alla Roma la scorsa estate è stata per vivere serate come quella di martedì scorso?
“Venire a Roma è stata la scelta giusta per più motivi, l’ho detto il giorno del mio arrivo e oggi lo posso confermare. Poi serate come quelle di martedì sono il top per un calciatore. Vincere in Champions ha sempre un sapore speciale, agli ottavi di finale poi… con lo stadio pieno ha un effetto forte”.
Ha rischiato anche di finire nel tabellino dei marcatori…
“Sarebbe stato un bel gol, ma va bene che dopo abbiano segnato altri. L’importante è stato vincere”.
La vittoria in Europa potrebbe essere una nuova spinta anche per riprendere la corsa in campionato?
“È una vittoria che ci dà morale e soprattutto non è stato un singolo evento, ma la conferma che stiamo facendo un bel percorso, con una crescita di prestazioni”.
Aspettando la sfida di ritorno, le prossime partite potrebbero risultare decisive anche per la corsa Champions al prossimo anno…
“Ormai in campionato tutte le gare saranno decisive, siamo tante squadre lì vicino, ogni domenica sarà fondamentale fare i tre punti”.
Teme una partita in particolare delle prossime?
“Forse le maggiori difficoltà le prevedo nel derby, che è una gara particolare, speciale e mai facile”.
Nel posticipo arriverà il Bologna, una squadra diversa dopo l’arrivo di Mihajlovic…
“Sono una ottima squadra come tutte le squadre in Serie A, in più sono carichi dal cambio allenatore: hanno fatto dei buoni risultati ultimamente e sarà una partita tosta”.
Anche perché come dimostrato nella partita di andata, la Roma finora ha faticato di più contro squadre di media e bassa classifica…
“Sì, contro le squadre meno blasonate abbiamo fatto più fatica per problemi nostri, nostre mancanze, ma stiamo migliorando e dobbiamo continuare su questa strada. Credo sia stato un problema di concentrazione nei 90 minuti”.
Problema mentale o di altro genere?
“Una questione di concentrazione nei 90 minuti come dicevo, ci è capitato di essere andati in vantaggio e poi ci siamo fatti riprendere”.
Con il 4-3-3 a livello tattico come cambia il suo modo di giocare?
“Anche cambiando il sistema di gioco, il mio lavoro non cambia molto, sta a noi interpretarlo nel modo giusto. Non è giocare a 2 o 3 che cambia la partita, lo decide il mister in base all’avversario che andiamo ad incontrare”.
Contro il Porto, il centrocampo era tutto italiano, con lei, Pellegrini e De Rossi. È una soddisfazione in più?
“Fa sempre piacere qualche italiano in più in campo, non siamo più tanto abituati, specie in una serata di Champions agli ottavi”.
Sono passati sei mesi dal tuo arrivo, come si trova?
“Sono cresciuto tanto da tutti i punti di vista, calcisticamente stiamo facendo tutti insieme, non solo io, un bel percorso di crescita”.
Molti osservatori dicevano che avrebbe reso meglio da trequartista alla Pellegrini. Invece si è imposto da centrocampista centrale…
“È la posizione in cui ho sempre giocato e non ho grossi problemi di adattamento in entrambi i ruoli”.
Qual è stata la maggiore difficoltà in questi mesi di ambientamento?
“Il processo di ambientamento non è mai facile quando si cambia città e squadra. Cambia un po’ tutto. Un periodo iniziale di adattamento è normale, ma a mano a mano è andata sempre meglio”.
Nonostante sia uno degli ultimi arrivati, in campo sembra farsi sentire con i compagni…
“Cerchiamo tutti, nei modi e nei tempi giusti, di dare una mano. Una parola positiva e un’indicazione sono sempre utili per far andare le cose nel verso giusto”.
A proposito, cosa è successo con Dzeko a Firenze?
“Tra me e Edin non è accaduto nulla di particolare, cose che succedono sia in partita che in allenamento. Episodi normali, strettamente legati al campo e quando siamo tornati nello spogliatoio era già tutto finito”.
Da quella partita sembra sia cambiato qualche cosa…
“Dovevamo rifarci dopo quella brutta prestazione, siamo partiti dalla partita successiva con la testa di dimostrare che quelli non eravamo noi. Che sarebbe rimasto solo un singolo episodio”.
A questo punto della stagione, con quasi l’intero girone di ritorno da giocare, il ritorno degli ottavi ad inizio marzo, che orizzonte vede per la squadra?
“Ci aspetta una bella seconda parte di stagione ed è tutto nelle nostre mani. Il nostro obiettivo è lì ad un punto. Dobbiamo continuare e far vedere che siamo ancora in crescita. Sono sicuro che ci toglieremo delle soddisfazioni”.
E il suo personale?
“Il mio obiettivo personale è di fare una bella stagione e andare a segno con un po’ di continuità, insomma fare qualche gol. Ma la cosa che metto al primo posto sono i risultati della squadra, sono davanti a tutto. La cosa fondamentale è arrivare quarti e andare più avanti possibile in Champions”.