1 Feb 2019In Rassegna stampa2 Minuti

Roma, la città sottosopra. Verdone: “E Pallotta pensa alle plusvalenze”

CORRIERE DELLA SERA – C’è stato un momento, nei minuti finali della partita del Franchi, in cui qualche romanista ha sperato che la Fiorentina ne segnasse ancora uno. E invece niente da fare, altro 7-1 da mandare giù, dopo quelli in Champions League contro il Manchester United e il Bayern Monaco.
«Ho visto più 7-1 che scudetti», la frase postata da un tifoso sui social, proseguita poi con un insulto come centinaia ne sono volati nelle ultime 24 ore. Virtuali, ma non solo. C’è chi si è presentato in tarda serata a Trigoria ad attendere il pullman e chi ha fatto lo stesso ieri mattina, aspettando i giocatori fuori dai cancelli e cercando spiegazioni. Daniele De Rossi ha abbassato il finestrino, ma non ha fatto un fiato. «Che sta a succede, Danie’, ci siamo rotti i c…., siamo romanisti». Patrik Schick, invece, si è limitato a chiedere «scusa», sulla scia di quanto fatto dal direttore sportivo Monchi, al termine della mattanza, nella pancia dello stadio di Firenze. E di pancia è stata anche la reazione di romanisti vip come Alessandro Gassmann: «Presi a pallate, che amarezza», il tweet eloquente, seguito da sette palloni come quelli che il povero Robin Olsen si è trovato costretto a raccogliere in fondo alla porta.

Carlo Verdone ci è andato giù durissimo. Stava vedendo Fiorentina-Roma con Enrico Vanzina, «poi – racconta a Un giorno da Pecora – al quarto gol lui si è alzato e se n’è andato, senza salutare nessuno. Io, invece, vorrei prendere la sedia e tirarla in testa a qualcuno». L’attore non risparmia nessuno. A partire da Di Francesco: «Non riesce a formare il gruppo, la squadra non può essere così bipolare». (…) Si passa a Pallotta: «Se non si sbrigano a dargli l’ok per lo stadio, che non arriva per colpa della burocrazia, continuerà a pensare alle plusvalenze».