Quel vizio di far recuperare le partite agli avversari
MESSAGGERO – TRANI – Mancanza di personalità, eccesso di superficialità o chissà che cosa. Ma la Roma, qualsiasi sia l’handicap, è comunque recidiva. Già 10 punti buttati in questo campionato (in vantaggio 14 volte, 9 successi e 5 pareggi). Percorso inquietante nei numeri (già presi 29 gol in 21 partite, più dei 28 incassati nelle 38 gare del torneo passato) e preoccupante nelle prestazioni di chi vorrebbe recitare da big in serie A. Almeno, consolazione minima, mai è finita con il ko. Da brividi, la sbandata di inizio stagione: il 16 settembre all’Olimpico contro il Chievo ultimo, dal 2-0 al 2-2. Stesso punteggio e identica figuraccia l’8 dicembre alla Sardegna Arena contro il Cagliari, capace di recuperare al fotofinish nonostante la doppia inferiorità numerica. Gli altri 3 pari sono proprio i 2 con l’Atalanta, il 27 agosto all’Olimpico e ieri a Bergamo (peggio al ritorno, con il tris a vuoto), e quello con il Napoli, il 28 ottobre al San Paolo. L’ultimo triplo vantaggio andato di traverso è però lontano quasi 8 anni. E il 20 febbraio 2011 se lo ricorda bene Claudio Ranieri: i giallorossi, avanti a Marassi di 3 gol fino all’intervallo, si fecero rimontare nella ripresa dal Genoa, riuscendo però addirittura a perdere poi 4-3. Quel ko costò il posto al tecnico che solo 9 mesi prima provò a impedire il triplete di Mourinho con l’Inter. L’unico recupero, partendo sotto di 3 reti, riuscito invece all’Atalanta, il 12 aprile del 1992 al vecchio stadio Comunale (oggi Atleti Azzurri d’Italia) e con Bruno Giorgi in panchina: per riemergere dall’1-4, decisiva la tripletta di Cornacchia. Finì 4-4 contro il Foggia, guidato da Zdenek Zeman. E non c’è da stupirsi.