IL MESSAGGERO – TRANI – Il mercato invernale di Monchi, con la speranza che sia davvero di riparazione, e il lavoro quotidiano di Di Francesco, con l’obiettivo di rimettere a posto la classifica in campionato. Questioni da affrontare separate e al tempo stesso da seguire in parallelo. Se il ds, senza sforare il budget e soprattutto puntando ad abbassare il monte ingaggi, cerca il mediano che sappia essere play e se possibile anche incontrista, l’allenatore prepara la gara secca degli ottavi di Coppa Italia, lunedì all’Olimpico contro l’Entella, con gli stessi giocatori usati, in quel settore, per finire il 2018 e il girone d’andata. E quindi, senza De Rossi, dovrà studiare come impostare la rotazione degli interpreti nel reparto che, fino al rientro di Lorenzo Pellegrini nell’ultima gara dell’anno, è stato numericamente in sofferenza.
PERCORSO CONFERMATO Di Francesco, pur non scartando a priori il 4-3-3 che resta il suo sistema di gioco preferito, è orientato a insistere sul 4-2-3-1, già utilizzato in 17 dei 25 match stagionali e soprattutto confermato, dalla gara interna contro il Frosinone del 26 settembre, quasi sempre in campionato e in Champions (lo cambiò solo contro il Genoa all’Olimpico e la Juve allo Stadium). Da 11 partite la coppia di mediani è la stessa: Cristante e Nzonzi. Sono loro che, in attesa del rientro di De Rossi, avranno prima o poi la necessità di riposare. Addirittura Nzonzi è stato sempre titolare da quando l’allenatore ha scelto il 4-2-3-1 e comunque la formula con il doppio regista: 19 partite di fila. Ora, con questo modulo, l’unico che può salire sulla giostra del turnover in mezzo al campo è Pellegrini. Che, tornato a disposizione, conosce il ruolo. E che, già al Franchi il 3 novembre contro la Fiorentina, ha affiancato Nzonzi, con Zaniolo trequartista. Prestazione più che accettabile di Pellegrini, spostato poi in corsa dietro a Dzeko quando è entrato Cristante per Zaniolo. La rotazione, se proprio ci dovrà essere, coinvolge insomma 3 interpreti: Nzonzi, Cristante e Pellegrini, titolari comunque in contemporanea nella Roma che il tecnico al momento considera più affidabile. Pastore è solo l’interprete di scorta dietro il centravanti.
VARIANTE TATTICA L’alternativa al 4-2-3-1 rimane soprattutto il 4-3-3 che, nel caso in cui tornasse d’attualità, chiamerebbe in causa 4 centrocampisti e non più 3. Nel turnover entrerebbe pure Zaniolo, utilizzabile da mezzala proprio come Cristante e Pellegrini. Nzonzi è l’unico a faticare da intermedio. Di conseguenza o gioca da play, cioè in mezzo, o va in panchina. Da regista il più pronto sembra essere attualmente Cristante, ma è possibile che Di Francesco, durante gli addestramenti a Trigoria, provi anche Pellegrini e Zaniolo per non farsi trovare impreparato.
TRIS DA NAZIONALE La full immersion, sempre titolare dal 26 settembre, mette Nzozni al centro della Roma. L’allenatore, però, lavora anche sul trio azzurro: Cristante play, Pellegrini e Zaniolointerni, rispettivamente a destra e a sinistra (e sono in grado di scambiarsi le posizioni). E, anche se nessuno oggi comincia dall’inizio nell’Italia di Mancini, fanno comunque parte del gruppo assemblato dopo l’estate dal ct. La crescita di Cristante, la conferma di Pellegrini e il talento di Zaniolo aiutano di sicuro Di Francesco nella risalita. Alla quale, però, deve contribuire pure Monchi. Con il centrocampista promesso.