INSIDEROMA.COM – FEDERICO FALVO – La Roma, nonostante l’ennesima prova altalenante, riesce a vincere contro il Venezia e portarsi a casa tre punti preziosissimi. Il merito va ai cambi, i primi due per l’esattezza, che danno una marcia in più a tutta la squadra.
SOLO RISCHI – Il primo tempo della Roma è disastroso. Si crea molto poco e si concretizza ancora meno. Troppi gli spazi lasciati al Venezia, che li sfrutta al meglio ed al terzo minuto impegna Svilar che è bravo a deviare in corner. La Roma si fa vedere solo su iniziativa dei singoli, che non preoccupano Joronen. La forma fisica dei giallorossi, vuoi per l’impegno infrasettimanale, non è delle migliori; ma per i tifosi presenti all’Olimpico non è un alibi. Le qualità tecniche dei ragazzi di Juric dovrebbero bastare per avere la meglio su un avversario determinato, ma è il Venezia a creare i maggiori pericoli. I tentativi dei giallorossi si infrangono sulla difesa veneta, mentre i lagunari riescono ad incidere maggiormente in fase offensiva. L’unico pericolo concreto per Joronen è un colpo di testa di Pellegrini sugli sviluppi di un corner che termina di poco a lato. Svilar, invece, ha molto da fare ed al 44′ deve arrendersi a Pohjanpalo. Busio prova la conclusione che si stampa sul palo, si crea una mischia in area con l’attaccante dei veneti che riesce a sbrogliare la matassa con un destro secco. 0-1 per gli ospiti a fine primo tempo e fischi dell’Olimpico per la prestazione dei giallorossi.
PICCOLA PESTE – La ripresa inizia come era finito il primo tempo, con il Venezia in rete al 57′ dopo un contropiede finalizzato da Busio. Ma l’arbitro annulla per fuorigioco. La Roma trema e Juric corre ai ripari inserendo Pisilli e Baldanzi; due ragazzi che si riveleranno essere la mossa vincente. Entrambi corrono come forsennati contro tutti gli avversari, si lanciano su tutti i palloni e non si risparmiano mai; cambiando il passo della Roma. Due giovani con la testa da veterani che vogliono fare la differenza e condurre la squadra alla rimonta. Soprattutto Pisilli, che per ben due volte prova a battere Joronen di testa su corner ma non trova la porta. L’estro dei due ragazzi infonde carica anche al resto della squadra, che inizia a spingere e trova il pareggio al 74′ con Cristante, che prova la botta da fuori aria deviata dal tacco di Busio: la sfera si impenna, supera Joronen e si insacca in rete. Adesso anche l’Olimpico ci crede e spinge a gran voce la Roma alla vittoria. Chi non ci crede, in senso metaforico, è Pisilli; che all’82’ non crede a quello che è appena successo. E corre, come ha fatto dal suo ingresso in campo, corre velocemente verso Juric, verso il resto dei compagni in panchina. Corre e sorride. Esulta perchè questa volta, dopo aver preso le misure in precedenza, il suo tempismo di testa su corner è perfetto e la palla si insacca in rete. Urla di gioia, perchè in un colpo solo ha segnato il gol del vantaggio ed anche la sua prima rete in Serie A. Una rete che la piccola peste non dimenticherà mai. Lui che è romano e romanista, lui che ha sognato questo momento fin dai primi calci al pallone; lui che è stato la piccola peste della partita. Un epiteto positivo, quello di piccola peste, per un ragazzo che fin da subito ha dimostrato di poter giocare a certi livelli. Un giocatore già mentalmente pronto e sempre attento a migliorarsi costantemente, che sia sul campo o rubando con lo squadro dai compagni o dagli avversari. Un centrocampista che marca, pressa, ruba palla ma allo stesso tempo crea, si propone, serve i compagni e prova a rifinire. Una piccola peste del centrocampo giallorosso.
SOLO IL RISULTATO – Finisce così il match, 2-1 per la Roma, che rimonta il Venezia e si porta a casa i tre punti. Ed è questa l’unica nota positiva della giornata: il risultato. Quasi tutto il resto va rivisto e analizzato. Bisogna soprattutto lavorare sulla costanza, perchè non è possibile vedere sempre una Roma a metà. Bella per metà partita e quasi assente nell’altra metà. Da molti giocatori ci si aspetta di più a livello di impegno, perchè hanno tutti i mezzi per poter fare la differenza. Da altri ci si aspetta maggior partecipazione al gioco di squadra e meno sortite in solitaria. Gli unici elogi per ieri vanno a Pisilli e Baldanzi, che sono entrati in campo con la testa e la grinta necessaria per cambiare il passo e dare una scossa. Gli elogi vanno anche al Venezia, che è riuscita a mettere sotto la Roma e deve rammaricarsi solo con se stessa per alcune occasioni mancate; ma avrebbe meritato qualcosina di più.