6 Ott 2023In Calcio Internazionale10 Minuti

Da Taylor al caso Biraghi, cosa Š successo alle italiane in Europa? L’INTERVISTA

È passato, ormai, più qualche giorno da “quel” 31 maggio che difficilmente dimenticheremo: la data resterà impressa nella memoria dei tifosi giallorossi come quella del sogno strappato ad una intera città. Una finale, quella di Budapest, che ancora vive degli strascichi velenosi seguiti alle polemiche sulla direzione arbitrale dell’inglese Taylor.

C’è chi chiede una indagine della UEFA,chi la ripetizione della partita e chi auspica di non rivedere più l’inglese Taylor sui campi di gioco,quantomeno a livello internazionale.
Per capire quanto di vero ci possa essere in tutto ciò,abbiamo intervistato l’avvocato Marco Valerio Verni,che  ha risposto alle nostre domande.

Avvocato, sarebbe davvero possibile da regolamento ripetere la finale?

Purtroppo,in questo caso,no,stando alla normativa attuale. Tale eventualità,allo stato, è possibile solo in caso di errore tecnico e non di valutazione,come,in ipotesi,sarebbe avvenuto nel caso della finale scorsa di Europa League.
Mi spiego:l’errore tecnico,che può essere,ad esempio,una espulsione sbagliata (viene espulso Tizio al posto di Caio),in quanto oggettivo, è considerato più grave rispetto ad un errore di valutazione e,ove riconosciuto dall’arbitro nel suo referto e ritenuto poi influente sullo svolgimento regolare della partita dal giudice sportivo, può portare,appunto, alla ripetizione della gara. Non così,invece,nel caso di errore di valutazione (esempio:la palla è stata fallosamente toccata con la mano dal difensore,nella sua area di rigore,ma l’arbitro non ha ritenuto di sanzionare il gesto) che,per quanto possa essere (o essere stato) potenzialmente influente,è comunque soggettivo e, quindi,considerato,in un certo senso,meno grave.

A tal proposito,ne approfitto per chiederLe:ccome commenta la decisione dell’arbitro di Fiorentina-West Ham di far continuare la partita nonostante il lancio di oggetti in campo da parte di alcuni tifosi inglesi ed il ferimento del giocatore viola Biraghi? La Fiorentina può ottenere la vittoria a tavolino?

Sul primo punto,non entro nel merito della decisione, nel senso che l’arbitro ha ritenuto che vi fossero le condizioni per poter continuare a giocare,e così è stato.
Sul secondo punto, però, è da sottolineare la lealtà sportiva dello stesso giocatore della Fiorentina che avrebbe anche potuto chiedere di essere sostituito,dichiarando di non poter continuare a giocare.
Il regolamento attuale,infatti,prevede che la sanzione della sconfitta (o vittoria,a seconda dei punti di vista) a tavolino – che,comunque,non è una decisione che spetta all’arbitro – è ipotizzabile qualora il direttore di gara ritenga che non vi sia la possibilità di far riprendere regolarmente il gioco oppure che il calciatore eventualmente colpito da qualche oggetto (come nel caso di specie) non sia in grado di proseguire la partita per la lesione subita.
Ecco,se Biraghi non avesse potuto continuare a giocare,la squadra viola avrebbe avuto (più) possibilità di chiedere ed ottenere la vittoria d’ufficio.
Così,invece,la vedo improbabile: ma sarà l’apposito organo disciplinare competente a valutare ogni circostanza al riguardo e chissà…
La squadra inglese,dal canto suo,potrebbe comunque subire una squalifica del campo o il dover giocare a porte chiuse per un tot di partite la competizione internazionale in cui sarà impegnata il prossimo anno e una multa molto importante.

Tornando alla Roma ed alla finale dell’altro giorno:delle polemiche molto feroci ci sono state anche in occasione del rigore fatto ripetere al Siviglia,dopo che Rui Patricio aveva neutralizzato il primo tentativo.

Sul punto, ormai, la dinamica è nota:il motivo della ripetizione è stato nel fatto che,al momento della battuta del rigore, Rui Patricio si trovava fuori dalla linea di porta con entrambi i piedi, in violazione della Regola 14,co. 1,del regolamento del gioco del calcio,a mente del quale “Quando il pallone viene calciato,il portiere deve avere almeno una parte di un piede a contatto con o dietro la linea di porta”.
Una decisione giusta,dunque,che è stata possibile prendere però,grazie alla VAR.
Mi domando allora se, tornando a quanto si diceva più sopra,ed alla luce dei nuovi sviluppi tecnologici,che rendono possibile un controllo oggettivo ed accurato sulle decisioni arbitrali, sia durante che dopo una partita,non si possa allora pensare,rispetto al passato,anche alla possibile ripetizione di una partita,in determinate situazioni di errori di valutazione da parte del direttore di gara di turno.

Alcuni addetti ai lavori hanno criticato Mourinho per il suo comportamento nei confronti dell’arbitro inglese,nel post partita,accusandolo,tra l’altro,di aver ispirato, così facendo,i comportamenti violenti di alcuni tifosi romanisti il giorno dopo,quando hanno incontrato il suddetto all’aeroporto. Peraltro,la stessa UEFA ha aperto,in tal senso,una indagine sull’allenatore giallorosso.

Esatto. La Uefa ha deciso di aprire un procedimento disciplinare nei confronti dell’allenatore della Roma in base all’articolo 15 del suo regolamento disciplinare.
Contemporaneamente, per l’articolo 55 dello stesso (regolamento), ha provveduto alla medesima iniziativa sia contro il Siviglia,accusata di invasione di campo, accensione di materiale pirotecnico, lancio di oggetti e condotta scorretta della squadra,sia a carico della Roma stessa,per la quale le accuse sono di lancio di oggetti, accensione di materiale pirotecnico, atti vandalici e di disturbo e comportamento non regolamentare dei giocatori.
Per quanto riguarda Mourinho,invece,quel che non è piaciuto,in effetti, è il suo comportamento nel post partita:potrebbe rischiare uno stop pesante,con un minimo di due giornate.
Da qui, però,a dire che abbia delle responsabilità per quanto accaduto all’aeroporto nei confronti dell’arbitro inglese ce ne vuole.
Gli animi dei tifosi romanisti erano esasperati dalla conduzione della gara da parte del fischietto inglese,che di certo non sembra aver brillato (ed uso un eufemismo).
Non è un qualcosa che possa giustificare l’accaduto,ci mancherebbe:la critica va bene,le minacce ed i tentativi di aggressione no.
Ma non si possono sottacere gli sforzi fatti da molti,fisici ed economici,per andare a vedere una finale che,se condotta diversamente a livello disciplinare,forse avrebbe visto un esito diverso. Oltre che,da altro punto di vista,i danni,di varia natura, derivati alla stessa società sportiva Roma. In tal senso,sebbene tecnicamente,come si diceva prima, non sia possibile ripetere la partita,non trovo sbagliati gli appelli ad una indagine della UEFA stessa sulla condotta arbitrale,non ultimo quello del vicepresidente della Camera dei Deputati,Fabio Rampelli.

Una ultima domanda per stemperare un po’ toni: Lei difenderebbe Mourinho, anche alla luce delle indagini allargate che da Nyon si stanno svolgendo riguardo le numerose espulsioni collezionate dalla Roma nella stagione appena trascorsa, sommando quelle di allenatore e calciatori?

Mourinho certamente avrà già i suoi bravi avvocati o chi per loro. Vorrei ricordare, però,che lo Special One,al di là delle accuse che gli sono state mosse nel caso specifico, è colui che ha anche chiesto ai tifosi della curva sud,durante l’ultima Roma-Sampdoria di campionato,di cessare i cori contro l’allenatore dei blucerchiati. Detto ciò,da romano e romanista,certo che lo difenderei. Ad occhi chiusi. E,da avvocato,a prescindere.

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