12/10/1996 – Una prodezza del baby Totti illumina l’Olimpico
INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI – La Roma di Carlos Bianchi è partita malissimo in Coppa Italia, eliminazione causata dal modesto Cesena (un po’ quello che sarebbe accaduto circa vent’anni dopo con Garcia in panchina e lo Spezia come avversario) ma benino in campionato, sette punti in quattro partite giocate (però, con la macchia di un tremendo 1-4 interno subito contro la Sampdoria di Mancini e Montella): la resa dei conti sembra dover avvenire la sera del 12 ottobre del 1996, quando nella Capitale scende il Milan dei super campioni guidati da Oscar Tabarez.
Sulla carta, la sfida sembra impari: nonostante l’avvio non eccellente, infatti, i rossoneri possono contare ancora sullo ‘scheletro’ della squadra che ha dominato per anni in Italia ed in Europa. Sebastiano Rossi, Panucci, Costacurta, Maldini, Desailly, Roberto Baggio, Weah: sono solo alcuni dei nomi dei fenomeni a disposizione del tecnico uruguaiano appena arrivato a Milanello.
Di contro, la Roma di Bianchi, che per una volta rinsavisce e lancia dal primo minuto il baby campione Francesco Totti.
Arbitra Pairetto. La sfida ha inizio.
Dopo tre minuti, per i tifosi romanisti la situazione sembra già degenerare: la super meteora (o bidone, fate voi) Trotta scivola e Baggio si trova a tu per tu con Sterchele, abilissimo però ad anticipare in chiusura il ‘divin codino’.
Al 13’, la Roma passa in vantaggio grazie ad una prodezza di Totti: uscita pessima di Sebastiano Rossi e palla che finisce sui piedi del talento di Porta Metronia, che da posizione impossibile infila la porta ormai sguarnita grazie ad un preciso esterno destro a giro. Gol bellissimo sotto la Tevere ed Olimpico in visibilio.
Passano soltanto 300 secondi e Totti è ancora protagonista: bellissima azione in tandem con Balbo, l’argentino poi vede l’accorrente Cappioli in area e lo serve con un preciso cross, Sebastiano Rossi non può nulla ed è il raddoppio. La gente romanista non crede ai propri occhi. Nemmeno venti minuti e 2-0 per i giallorossi.
Il Milan, però, nonostante tutto, resta sempre pericoloso: al 21’ Maldini compie una bellissima azione personale e conclude da fuori area con il destro, peraltro non il suo piede. La palla si stampa sulla traversa, con Sterchele rimasto a guardare (e sperare).
A questo punto, la Roma si impaurisce e soffre.
Al minuto 35 è sospetto il contatto in area giallorossa tra Lanna ed Eranio; Pairetto, però, lascia correre.
Passano solo 60 secondi ed il Milan va ancora vicino al gol: proprio Eranio serve Roberto Baggio, conclusione su cui è bravo ad intervenire Sterchele.
Finisce, così, il primo tempo.
La seconda frazione è preceduta da un’incursione inaspettata di Raffaella Carrà e del suo “Carramba” sui maxischermi dell’ Olimpico: nota di colore.
Nella ripresa dominano il puro contenimento e il possesso palla giallorosso, al cospetto di un Milan raramente pericoloso.
Solo ad un paio di minuti dalla fine del match, è Weah, ottimamente innescato da Albertini, a fallire una buona occasione.
La legge non scritta del calcio, ‘gol sbagliato-gol subito’, colpisce ancora e la Roma fa tris proprio allo scoccare del 90’
Stavolta è Balbo, su assist di Delvecchio, a mandare il pallone in fondo al sacco: 3-0.
Gioco, partita, incontro.
La Roma stravince e il popolo giallorosso si gode una notte meravigliosa.
Peccato che la storia ben presto dirà che si è trattato soltanto di un fuoco di paglia a tinte romaniste, con la forte collaborazione all’impresa data da uno dei Milan più disastrati mai visti in campo.