IL TEMPO – VITELLI – La Roma, e il mondo del calcio, piangono la scomparsa di Pedro Valdemar “Piedone” Manfredini. A 83 il cuore dell’argentino ha smesso di battere all’ospedale G.B Grassi di Ostia, zona di Roma che l’attaccante giallorosso aveva scelto da più di trent’anni per vivere. Piedone era malato di diabete da tempo, una patologia che lo aveva costretto negli ultimi giorni al ricovero presso il nosocomio lidense. Sposato con Ana Maria, nel quartiere del mare di Roma aveva messo le radici a metà degli anni ’80, quando la figlia della coppia aveva sposato un ragazzo della zona. Dopo anni passati a gonfiare le reti di mezzo mondo, Manfredini si era reinventato imprenditore, gestendo personalmente prima un bar-tavola calda all’interno dello storico stabilimento balneare Tibidabo, poi continuando l’avventura tra caffè e tramezzini in un esercizio commerciale in via Vasco de Gama che aveva deciso di chiamare “Bar Roma e Lazio”.
Giunto a Roma nell’estate del 1959 per 78 milioni di lire, Pedro Manfredini deve il suo soprannome di “Piedone” ad un fotografo che, per immortalarlo mentre scendeva dall’aereo, si piazzò sotto la scalena prendendo in primo piano la scarpa del giocatore che apparve quindi gigantesca. In realtà calzava un normalissimo 42 (che gli andava pure un po’ largo), ma ormai era fatta. Per tutti, nella capitale, era “Piedone”. Forte fisicamente, rapido e generoso, era dotato di un tiro fortissimo anche se non molto preciso. Il suo debutto in maglia giallorossa è datato 11 ottobre 1959. La Roma gioca a Firenze contra i Viola e Manfredini segna quasi subito. Alla fine, con i capitolini, realizzerà 77 gol in Serie A, 9 in Coppa Italia e 18 in Coppa della Fiere (conquistata dalla Roma nel 1961). Nelle sei stagioni romaniste, tra ’59 e ’65, indossa la casacca 164 volte, vincendo la classifica dei marcatori con 19 reti (a pari merito con il danese Harald Nielsen che in quella stagione gioca con il Bologna) al termine del campionato 1964/65. Dopo gli anni nella capitale, si trasferisce al Brescia e poi al Venezia, prima di tornare in momentaneamente Argentina.
«La A.S. Roma piange la scomparsa di Pedro Manfredini, uno dei più grandi attaccanti della storia giallorossa. Ai familiari va l’abbraccio della società e dei tifosi romanisti», si legge nel comunicato di cordoglio diramato dalla società giallorossa. Personaggio dal carattere esuberante, ma al contempo semplice e cordiale, “Piedone” Manfredini è apparso anche in una scena del famoso film .”I mostri” di Dino Risi. Nell’episodio “Che vitaccia!”, Vittorio Gassman interpreta un baraccato romano che, sempre alle prese con le difficoltà economiche dovute ad una famiglia povera e numerosa, spende gli ultimi spiccioli che ha per andare allo stadio a tifare la Roma. Ad una cavalcata di Manfredini sulla fascia destra, Gassman lo supporta dagli spalti urlando a squarciagola “Vai Piedone, vai”, per poi impazzire alla rete giallorossa. Le immagini di quello spezzone, già famose tra i romanisti, da ieri sono storia. “Vai Piedone, vai”, l’amore del popolo giallorosso ti terrà compagnia anche lassù.