Attese e rinnovi, da Zaniolo a Manolas: è tempo di scelte per la Roma
GAZZETTA DELLO SPORT – CECCHINI – Walter Sabatini adorava «Cent’anni di solitudine» di Gabriel Garcia Marquez, Ramon Rodriguez Verdejo – al secolo calcistico Monchi – era affascinato da «L’arte della guerra» di Sun Tzu. Ecco, al momento alla Roma ancora non hanno deciso a chi affidare la direzione sportiva – piace sempre Gianluca Petrachi, che è già stato informalmente contattato – ma di sicuro dovrà avere anche lui un solido libro da sfogliare nelle notti insonni, perché lavorare per il club giallorosso non è per spiriti deboli. Pensate solo alla questione legata ai rinnovi di contratto. In casa Roma ci sono almeno sei posizioni che possono essere portate avanti o meno. E il distinguo è importante in questo senso: la Roma, da bilancio, spende circa 160 milioni d’ingaggio – e infatti si vuole tagliare di circa il 20% –, più di qualsiasi altro club italiano fatta eccezione per la Juve. La domanda – che peraltro si è fatto anche Claudio Ranieri – è questa: sicuri che tutti valgano quei soldi o debbiano pretendere aumenti e prolungamenti?
ZANIOLO Uno per cui la risposta è senz’altro sì è naturalmente Zaniolo. A fine stagione il baby prodigio firmerà un quinquennale fino al 2029, portando il suo ingaggio da 300 mila a circa 2 milioni. Soldi meritati.
UNDER È vero, in questo 2019, causa infortunio, ha giocato solo 6 minuti, ma guadagna solo 900 mila euro e, pur non avendo avuto in questa stagione un rendimento elevato, merita un aumento d’ingaggio con prolungamento, visto che il suo contratto scadrà nel 2022. L’unica variabile è una possibile cessione, visto che di estimatori all’estero ne ha diversi, dall’Arsenal al Bayern Monaco.
EL SHAARAWY Al netto della nuova idiosincrasia con Dzeko (vedi lite di Ferrara) – che peraltro potrebbe anche evaporare qualora il bosniaco fosse ceduto all’Inter – le basi per un rinnovo ci sono tutte. La dirigenza è contenta di lui e il Faraone a Roma sta bene, anche perché le vere offerte che negli scorsi mercati gli sono giunte sono state quelle di Fiorentina e Torino, sulla carta società meno ambiziose rispetto a quella giallorossa. Una cosa è certa: occorrerà non perdere tempo, perché il suo contratto scade nel 2020. A proposito, proprio come quello di Dzeko che, se prolungasse il suo matrimonio con Trigoria, lo farà solo spalmando l’ingaggio su uno o due anni.
PELLEGRINI Storia diversa per Lorenzo Pellegrini. Il ragazzo ha un contratto fino al 2022, ma una pericolosa clausola rescissoria da circa 30 milioni. L’impressione, comunque, è che non ci sia fretta. Il centrocampista è davvero romanista e, pur non togliendo la clausola, in prospettiva ci potrebbe essere un adeguamento che soddisferà tutte le parti.
MANOLAS Anche Kostas Manolas ha il contratto fino al 2022 e una pericolosa clausola rescissoria da 36 milioni. La scelta di affidarsi a Mino Raiola, però, sembra una sorta di addio anticipato. Il difensore è ambito da Manchester United e Real Madrid. La sensazione, in questo caso, è che il rinnovo non ci sarà perché l’interessato – pur stando benissimo a Roma – sa di poter andare a guadagnare molto di più altrove. E la clausola gli consente di avere tutta la libertà che cerca.
DE ROSSI Lasciamo per ultimo il capitano, il cui rapporto col club scadrà a giugno. Ma solo formalmente, perché in realtà De Rossi non lascerà la società. Ma che ruolo avrà? Dipenderà da questo finale di stagione. Se il fisico dimostrerà di aver attraversato la tempesta infortuni, prolungherà di un anno il suo contratto, altrimenti è pronto per cominciare ad allenare nel settore giovanile. Dando seguito a una storia d’amore infinita.