Fabio Junior: “Resto un grande tifoso della Roma. Non dimenticherò mai il mio primo gol all’Olimpico”
Fabio Junior, ex attaccante della Roma per una stagione e mezza tra il 1999 ed il 2000, ha parlato ai microfoni di tuttomercatoweb.com del suo passato in giallorosso e del suo presente:
La Roma?
“I miei ricordi di quel periodo sono i migliori possibili, sia della città che del club. E la tifoseria mi ha sempre trattato con tanto affetto. Avrei potuto aiutare molto di più la squadra ma alcuni problemi inattesi mi infastidirono. La squadra era fortissima, con tanti giocatori che facevano parte delle loro nazionali e di cui in qualche caso ero anche un fan: Aldair, Cafu, Totti, Di Francesco Montella, Candela. Mi aiutarono tutti parecchio. E per quanto riguarda la tifoseria il rapporto è stato speciale fin dal giorno in cui sono arrivato. In tanti mi attesero all’aeroporto con un affetto indescrivibile e anche oggi ricevo loro messaggi di stima. Voglio che sappiano che l’affetto è reciproco e approfitto di Tuttomercatoweb.com per ringraziarli. Non dimenticherò mai il mio primo gol all’Olimpico contro la Sampdoria“.
Un’esperienza che insomma è nel suo cuore.
“Fantastica. Approdare nel campionato italiano, che sempre seguivo, era un sogno che avevo fin da bambino. Sicuramente avrei potuto fare molto di più e questa magari è una cosa che mi dà tristezza. Non aver potuto rendere e non aver potuto far vedere fino in fondo le mie qualità in modo da ripagare tutta la fiducia che era riposta in me. Di sicuro tutte le volte che sono entrato in campo, indipendentemente dalla situazione che vivevo internamente, ho dato sempre il massimo. Senza dubbio il mio periodo alla Roma avrebbe potuto essere migliore“.
Che ricordi ha di Zeman?
“Mi ha sempre trattato con rispetto e professionalità. Non ho mai avuto problemi con lui, anzi è stato il momento in cui ho giocato meglio“.
Quando fa riferimento ai problemi a cosa si riferisce: non si è mai completamente ambientato?
“Mi ambientai benissimo e il gruppo come detto era ottimo. C’erano cinque brasiliani e gli altri giocatori erano fantastici. Tutti mi diedero una mano ma successero situazioni interne che mi infastidirono e mi portarono verso una situazione di cui non avevo nessuna responsabilità. Con l’arrivo di Capello e i miei viaggi per rispondere alle convocazioni nella Selecao accadde che persi spazio e con lui ho avuto poche opportunità. E’ chiaro che quando non giochi è impossibile mostrare il tuo potenziale. La mia convivenza con Capello diventò in quel momento molto difficile. Io volevo giocare e lui non mi dava spazio. E questo mi dava molta noia. Ma alla fine niente contro di lui, è un grande allenatore, un vincente e lo rispetto ma avevamo punti di vista diversi“.
Parlando dell’attualità, che impressione le ha fatto la Roma in questa stagione?
“Sono di parte perché resto un grande tifoso della Roma e ho amici nel club. Credo stia facendo un campionato regolare, vicino alla sua grandezza, un po’ distante dalla vetta e dall’idea di conquistare lo scudetto. Tiferò come sempre fino alla fine, fermo restando che comunque in un campionato equilibrato come quello italiano stare in alto è comunque sinonimo di qualità e di valore. Mi piace molto il modo in cuoi gioca Dzeko, sempre in movimento e capace di aprire gli spazi. E’ un vero goleador e lo apprezzo tanto“.
Come andrà a finire il campionato quando si riprenderà?
“E’ sempre bello seguire il campionato italiano che ha tanti giocatori fortissimi. Quest’anno è molto interessante: credo che le tre davanti se la giocheranno fino alla fine, l’Inter è un po’ più dietro ma ha una partita da recuperare. Difficile sbilanciarsi, dipende da come le squadre torneranno dopo questo stop“.
Oltre a Dzeko, in Italia chi le piace tra gli attaccanti?
“Tutte le squadre hanno giocatori di gran livello. Oltre a Dzeko, Lukaku e Immobile hanno grandi qualità e trascinano le loro squadre. Ma a mio parere il più completo resta Cristiano Ronaldo, sia per i gol che per il suo carisma oltre che per le qualità tecniche“.
Oggi tra i giovani giocatori brasiliani chi vede pronto per l’Italia?
“È complicato affermare chi possa essere pronto anche perché ci sono vari fattori da analizzare per sostenere che un calciatore sia preparato per il calcio europeo. A volte siamo convinti che lo sia e poi in realtà non è così. Vediamo il prosieguo della stagione, ora comunque stanno andando forte i calciatori del Flamengo. E’ una grande squadra, il club ha disponibilità economiche che altri in Brasile non hanno“.
Oggi di cosa occupa?
“Dopo aver chiuso la mia carriera ho iniziato a studiare e a prepararmi per restare nel mio campo. Non avrei potuto fare diversamente dopo 20 anni di calcio giocato. Oggi lavoro come commentatore alla Globo TV. Sono molto felice di questa nuova sfida, sto facendo tutto con molta serietà e professionalità come sempre deve essere e per di più quando rappresenti una delle più importanti reti televisive del mondo“.
E in questo periodo di coronavirus come passa le giornate?
“Faccio il tifo perchè tutto passi il più velocemente possibile. Abbiamo visto tante famiglie soffrire per la perdita dei loro cari e questo ci provoca tanta tristezza. I miei giorni li trascorro stando a casa prendendo tutte le precauzioni possibili e uscendo solo per strette necessità. Ne approfitto per stare con la famiglia, con mia moglie Fernanda e i miei figli pregando perchè Dio ci benedica e che tutto passi velocemente. Quanto al calcio tutti ne sentiamo la mancanza ma bisognerà riprendere quando ci sarà la massima sicurezza. Voglio infine di nuovo mandare tanti saluti ai tifosi della Roma. Volevo tornare in Italia quest’anno ma dobbiamo rimandare il nostro viaggio. Appena sarà possibile verrò nel vostro bellissimo paese pieno di gente accogliente“.