20 Mar 2023In Breaking News5 Minuti

Il giorno dopo…

INSIDEROMA.COM – ALESSANDRO CAPONE – Si è vero. Forse il giorno dopo è ancora più dura. Si, perché se ieri la delusione era a caldo oggi lucidamente ti rendi conto che non è andata come pensavi. Hai ancora nella testa quel rumore che ti arriva alle orecchie al sessantacinquesimo. Lo senti sbiadito, un po come sbiadito del resto è quello che vedi davanti a te. Ti rimane quell’urlo strozzato in gola quando per un momento hai pensato di averla ripresa. Questione di attimi. Quello che passa fra uno stop sbagliato e un cartellino rosso, fra un intercetto e un anticipo mancato, fra un palo che accompagna la palla nella tua porta invece di respingerla e un passo in avanti fatto troppo presto. Non è e non potrà mai essere una partita come altre anche perché, inutile a dirlo, non è solo una partita di calcio. Perché ci sono si gli attimi, in campo, quelli sportivi, quelli che determinano i risultati. Ma poi ci sono gli attimi, quelli che porti dentro. L’attesa, gli sguardi, i cori che accompagnano e scandiscono il pomeriggio un secondo dopo l’altro. Quei colori, quelli della città, che ti avvolgono come a farti da scudo e a darti coraggio. Gli stessi che oggi di proteggeranno da quel senso di inquietudine che ovviamente ti porterai dietro ma che ti daranno la forza di guardare ancora avanti come sempre perché comunque le differenze, per fortuna, rimangono sempre tante, le stesse, in campo e fuori a prescindere da ogni risultato. Tutto è ancora possibile, tutto è ancora da decidere. Il giallo ocra e il rosso pompeiano torneranno a sventolare in Italia e in Europa (a proposito di differenze…) e fra poco si potrà tornare a macinare chilometri anche nei confini nazionali. Fa male perdere un derby, fa malissimo perderne due, ma questo certamente non cambia il senso delle cose, non cambia quello che sei e quello sono. Rimane l’amaro al triplice fischio ma con il privilegio e il vanto di aver provato a spingere quel pallone in rete fino alla fine, con la voce e con il cuore come sempre. Bandiere al vento e braccia tese al cielo per la Roma ogni secondo di ogni partita. Ora più di altri momenti bisogna stringersi un po e ripartire verso traguardi che sono ancora li, alla portata, partita dopo partita, minuto dopo minuto, chilometro dopo chilometro, coro dopo coro. Oggi forse ti sentirai incudine ed è anche giusto. Un pizzico di rabbia che però ti da la carica per ripartire uniti e compatti e guardare oltre un facile disfattismo perché la vittoria stavolta non sarà arrivata sul campo ma rimane in quell’attesa, in quell’avvicinarsi. In quei passi e quei brindi. Nelle risate ma soprattutto in quegli sguardi, quelli di chi c’era ieri, c’è oggi e ci sarà domani per tenere in alto i colori e continuare ad accompagnare un sogno che fai ad occhi aperti da quando sei bambino, un’ideale a cui ti senti di appartenere facendo la tua parte, una passione che ti accompagna ogni singolo giorno, una fede che dal millenovecentoventisette viene difesa e tramandata di generazione in generazione. Oggi un po di più… avanti Roma … avanti Romanisti. Che poi… a pensarci bene… alla fine, è vero, citazione in parte corretta…voi… dall’altra parte… anche oggi… felici (comunque) pochi… Caro cugino… ci rivediamo fra qualche mese…  

Alessandro Capone