Rick Karsdorp, terzino della Roma in prestito al Feyenoord, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Algmeen Dagblad. Queste le sue parole:
Non esattamente l’addio al Feyenoord che hai sognato…
No, certamente no. Avevo riconquistato il mio posto da titolare, mi sentivo sempre meglio e anche il Feyenoord stava girando bene. Ad ogni modo, il mondo sembra improvvisamente molto diverso. Nessuno avrebbe potuto immaginare che sarebbe stato così a causa di un virus.
Ad agosto aveva previsto un Feyenoord molto in alto…
Pensavo già che avessimo un buon gruppo. Si sa già la storia: avevamo troppi giocatori che provenivano da una situazione in cui avevano giocato poco. Parlo anche per me, due stagioni alla Roma ero sempre infortunato, qui ho visto che ci vuole tempo per rimettersi davvero in forma.
Quel video in cui sembrava che avesse bevuto troppo…
Preferirei non rendere quella storia più grande di quello che è. Dopo l’ultima partita del 2019, la vittoria contro l’Utrecht, sono usciti con alcuni compagni. Ci siamo sfogati. La gente non mi vede mai in città, ma poi è arrivata la pausa invernale, eravamo in vacanza. Avevo bevuto, è vero. Qualcuno che ho incontrato per la prima volta quel giorno mi ha filmato e ha fatto girare quel video. E a quanto pare qualcuno ha anche pensato che fosse necessario metterlo su Internet. La gente diceva persino che avevo assunto droghe. Credetemi, non ne sono orgoglioso. Ma tutti quelli che mi conoscono sanno che non lo farei mai.
E’ ancora sotto contratto in Italia con la Roma. Pensi che ci vorrà un po’ per abituarsi, dopo una stagione in Olanda?
In Italia vivono il calcio in modo completamente diverso. Si parla sempre di tattica. A volte ci siamo allenati per ore senza palla. Il mio primo allenatore, Eusebio di Francesco, ci faceva allenare con tranquillità e poi voleva che accelerassimo nelle partite. Ranieri era davvero un grande, per preparazione era simile al modo di lavorare che si usa qui. Poi Fonseca mi ha detto fin da subito che ero libero di andarmene. A quel punto ero sicuro: dovevo tornare al de Kuip. Volevo ritrovare il buon feeling nel club in cui sono cresciuto.
L’avventura in Italia è fallita?
Alcuni lo diranno. Ma ancor prima di giocare il primo pallone con la maglia della Roma ho dovuto subire un’operazione al ginocchio. Nell’ultimo anno al Feyenoord avevo avuto problemi al ginocchio negli ultimi tre mesi, ma volevo così tanto vincere quel titolo di campionato che ho giocato con un’iniezione quasi ogni settimana. L’intervento alla Roma mi ha fermato tre mesi. Quando sono tornato, mi sono rotto subito il crociato contro il Crotone. Più tardi, quando sono tornato dopo otto mesi, ho avuto un infortunio al tendine del ginocchio. Bene.
Il suo ritorno al Feyenoord: è andata come si aspettava?
Il mio obiettivo era fare 40 partite, ovviamente non avevo preso in considerazione il coronavirus. Volevo tornare ai livelli che avevo già raggiungo qui, dopo la pausa invernale c’ero andato molto vicino. E poi avrei voluto vincere la Coppa d’Olanda (la finale tra Feyenoord e Utrecht è stata annullata per l’emergenza sanitaria, ndr). Ma sì, cause di forza maggiore.
E adesso che succederà?
Mi restano ancora due anni di contratto con la Roma. Vedremo cosa succederà la prossima estate. Ci vorrei riprovare.