Lima: “La Roma è superiore al Basaksehir, ma nessuna squadra va sottovalutata”
Francisco Govinho Lima, ex centrocampista della Roma dal 2001 al 2004, ha parlato per AS Roma Match Program:
Se le dico Galatasaray, cosa le viene in mente?
“Il passato. Ricordo bene quella partita (13/3/2002 Roma-Galatasaray, ndr), io ero stato due stagioni in Turchia e quindi capivo la loro lingua. Ci hanno insultato tutta la partita e alla fine c’è stato un confronto. Oggi il calcio turco è molto cambiato ci sono tanti giocatori stranieri che giocano nel loro campionato. Ai miei tempi erano tutti giocatori turchi… Insomma hanno fatto passi da gigante anche se il livello è ancora un gradino indietro”.
Inizia l’Europa League, primo impegno contro i turchi, che gara cercherà di fare la Roma?
“La Roma cercherà di fare una grande partita davanti ai suoi tifosi. L’entusiasmo che ha portato la prima vittoria in campionato sarà un’ulteriore spinta. La squadra ha iniziato bene la stagione, dopo il cambio di allenatore e l’arrivo di tanti nuovi giocatori, in poco tempo sta trovando un buon equilibrio. A me domenica la squadra è piaciuta”.
Che avversario si troverà di fronte?
“Loro sono certamente un po’ sotto la Roma, ma non vanno sottovalutati, non va sottovalutato nessun avversario in competizioni come queste. Hanno alcune individualità buone, ma nel complesso la Roma è superiore”.
Parliamo un po’ del gruppo di quest’anno, qual è il suo giudizio?
“Sono arrivati tanti nuovi e ci sarà bisogno di un po’ di tempo per far riorganizzare la squadra sotto la guida del nuovo tecnico. Giocatori diversi che si vede già dalle prime partite che hanno voglia di far veder il loro valore”.
Nelle prime tre partite si è vista una squadra ben messa in attacco e in difesa alcuni momenti sembra traballare. Cosa accade?
“La difesa è sempre il reparto più difficile da far assimilare. È lo stesso reparto che lo scorso anno ha faticato un po’… È proprio lì che il mister dovrà lavorare di più”.
Qual è il suo giudizio su Fonseca?
“È un allenatore esperto, che deve solo conoscere in prima persona il calcio italiano. Ha già capito che deve esporsi, ci sta mettendo la faccia, la sua. Ha una grande cultura del lavoro, quindi i frutti arriveranno”.
Tra campionato ed Europa si giocherà ogni tre giorni, quale aspetto va tenuto in maggiore considerazione, la fatica fisica o mentale?
“Tre partite in una settimana sono tante, ma il mister ha una rosa ampia a disposizione e quindi può fare turnover con i suoi giocatori. Deve gestire entrambi gli aspetti dei calciatori”.
Dei tre anni passati con la maglia giallorossa qual è stato il momento più bello?
“Il derby del 5-1 del 2002. Tutti i derby vinti in generale. Il derby è spettacolare, unico”.
Capello è stato il suo allenatore in giallorosso, il mister ha vinto moltissimo in Italia e nel mondo. Perché?
“Il mister stima e carica tutti i suoi giocatori. L’esperienza accumulata gli permette di essere uno dei migliori. È un grande uomo, dal lato umano, oltre che un grande tecnico. È stato l’allenatore che mi ha insegnato di più, ha avuto tanta pazienza con me. Un uomo di cuore…”
Dopo aver attaccato gli scarpini al chiodo come mai ha scelto di rimanere a vivere in Italia?
“Ho giocato molti anni qui e mi sento a casa. Per il lavoro e perché qui la mia famiglia sta bene. Potrei tornare in Brasile prima o poi…”.