INSIDEROMA.COM – ANDREA FOTI – Dopo la sonora sconfitta di Firenze, mister Di Francesco e i suoi ragazzi faticheranno per riconquistare la fiducia dei suoi tifosi, rimasti delusi dalla scadente prestazione dell’Artemio Franchi. I giallorossi dovranno lavorare step by step, ma il pareggio contro il Milan è un inizio.
La formazione di ieri non faceva ben sperare all’inizio: ritorno al 433 con l’inedito ruolo di esterno d’attacco per Schick. L’attaccante ceco è parso in più circostanze propositivo e con i buoni propositi per interpretare al meglio le due fasi. Tuttavia la fase offensiva è migliorata grazie a Dzeko, l’uomo in grado di spostare gli equilibri e di portare su la squadra, giocando di sponda all’occorrenza. Il bosniaco si è più volte reso pericoloso trovando però uno sbalorditivo Donnarumma.
L’uomo che serviva alla Roma per ristabilire gli equilibri si chiama Daniele De Rossi. Con lui non manca certo la comunicazione in mezzo al campo e i reparti lavorano come un corpo unico che sa subire e far male allo stesso tempo. A mister Di Francesco serve un leader che detta i tempi e richiama i suoi in mezzo al campo e ieri è stata la dimostrazione che l’assenza di De Rossi dalla gara di andata contro il Napoli è pesata, eccome se è pesata.
Non sono più una sorpresa le ottime prestazioni di Zaniolo, che ieri ha regalato il gol del pareggio alla Roma e ha dimostrato la sua incredibile versatilità rivestendo il ruolo di mezz’ala. Il talento giallorosso, deve imparare la gestione dell’irruenza nei contrasti, che con fischietti dal cartellino facile come quello di Maresca (7 nel match di ieri) può condizionare la prestazione, specie se si è molto giovani, giocando per tutta la gara con un’ammonizione. Ma questo è il modo e la specialità di Nicolò, aggressività e grinta che gli allenatori pagherebbero oro per averla in tutti i giocatori.