Tonetto: “C’è grande voglia ed energia nel ricominciare. I giocatori devono andare dietro al tecnico”
Max Tonetto, ex terzino della Roma, è stato ospite di Roma TV a cui ha parlato delle sue sensazioni sulla compagine giallorossa in vista della prossima stagione:
“C’è grande voglia ed energia nel ricominciare, l’anno scorso le cose non sono andate bene e mi sembra che il ds e l’allenatore siano stati molto chiari nei discorsi, rivolti anche all’interno dello spogliatoio. Servono giocatori che vengano con motivazioni“.
Cosa pensa di Fonseca?
“Deve fare un grande lavoro a 360°, il primo ostacolo è sicuramente la lingua. Quando cambiavo io gli allenatori, mi ricordo che è il gruppo che deve andare dietro al tecnico e non viceversa, un tecnico nuovo deve conoscere 50 nomi nuovi tra staff e giocatori, per lui il compito è veramente difficile. Tutti i giocatori devono mettersi a disposizione ed essere padroni del campo. In questa maniera, la fase difensiva può respirare di più, sono movimenti che riguardano tutta la squadra. Il mister imporrà i suoi dettami tattici a partire dalla fase difensiva. Se il mister vuole fare possesso palla, ci saranno dei momenti dove si soffrirà inevitabilmente e dovrà far passare il messaggio della sua fase difensiva“.
Il nuovo ruolo di Kolarov?
“Non è facile cambiare ruolo, ma in passato ci sono stati giocatori che hanno fatto sia il terzino che il centrale, come Panucci qua da noi. Io, per esempio, non avrei potuto farlo mentre secondo me Kolarov può farcela. Al mister potrebbe piacere questa idea, serve un giocatore bravo nel ripartire da dietro e Kolarov ha piedi buoni per questo“.
Su Fazio? Ci sarà il rilancio?
“È stata una stagione difficile, la difesa non è mai stata protetta. Abbiamo cercato di capire perché alcuni meccanismi non abbiano funzionato, è chiaro che Fazio è un giocatore che può andare in difficoltà in velocità ed è stato uno tra i più criticati. Se messo nelle condizioni, anche se dipende anche dal calciatore stesso, penso possa essere uno dei protagonisti di questa squadra. I giocatori devono essere sempre stimolati, poi ogni allenatore pretende il massimo dai propri giocatori ed è giusto che sia così, se vuoi competere con le squadre più grandi d’Italia è ovvio che l’asticella bisogna alzarla“.
Un’idea sul campionato che sarà?
“Difficile fare ora una griglia, mancano due mesi alla fine del mercato e poi ci sono stati tanti cambi di allenatore. Occorre assottigliare il gap con le prime, bisogna anche sperare che qualche squadra faccia dei passi falsi e poi tu devi comunque farti trovare pronto. Se la Roma riuscisse a partire con il piede giusto, tante difficoltà iniziali sarebbero appianate. Il mercato influenzerà ancora questa squadra. L’anno scorso c’erano aspettative diverse ma secondo me non è tutto da buttare. Ci sono giocatori interessanti tipo Ünder, spero possa essere il protagonista in questa stagione. “.
Similitudini con Garcia?
“Quell’anno lì c’era un’ottima difesa, trovare una squadra che subisce pochi gol può essere importante perché poi il gol lo fai”.
Quanto può incidere un allenatore?
“Per me tanto, così come l’unità dello spogliatoio. Quando si valuta un allenatore, non si valuta solo il risultato della domenica ma anche come sa gestire uno spogliatoio. Io ho notato alcune differenze con gli allenatori che ho avuto. Anche il cambio della Juventus è emblematico, vogliono vincere giocando bene. Secondo me Fonseca è uno che vuole dare qualcosa alla squadra, magari può essere un rischio ma è un rischio che prenderei”.
Che Shakhtar ricorda?
“La squadra ucraina l’abbiamo incontrata anche quando giocavo io, c’era Lucescu. Mi ricordo una squadra dinamica, che voleva essere padrona del campo. La squadra riusciva a mantenere l’equilibrio, forse avevano il difetto nel concretizzare le occasioni”.