Il mito del Boca Juniors: la casa giusta per De Rossi
(MASSIMO PAPITTO – INSIDEROMA.COM) – Nel mondo del calcio e dello sport in generale gira voce che seguire dal vivo il SuperClasico tra Boca Juniors e River Plate è la prima di cinquanta cose da fare per un grande appassionato di sport. Un evento imperdibile, planetario, e pieno di significati anche extra-calcistici.
Il Boca Juniors infatti è la squadra del popolo argentino. Radici genovesi e colori di una nave svedese: giallo e blu. La casa di Diego Armando Maradona, Riquelme e la spinta incredibile de “La 12” la mitica tifoseria de La Bombonera. L’Estadio Alberto Josè Armando è infatti noto con il nome de “La Bombonera” nel quartiere Boca di Buenos Aires, la casa appunto del Boca Juniors inaugurato nel 1940 con 49mila posti a sedere.
L’orgoglio del Club Atletico Boca Juniors è sempre stato quello di essere la squadra di tutti, la squadra del popolo argentino e l’unica rivalità che il tifo gialloblù sente è quella con il River Plate e che conosce il suo apice quando si gioca per l’appunto la partita forse più famosa del gioco del calcio. Il SuperClasico argentino per eccellenza.
Il Boca è nato nel 1903 per volontà di immigrati italiani con il colore gialloblù che è diventato poi azzurro e oro nei pressi del 1920. Il giallo e il blù colorano infatti la mitica strada del Caminito nel quartiere Boca. L’impianto de La Bombonera nasce in mezzo alle piccole vie del quartiere e ci si incastra quasi a fatica dentro. Victor Sulcic che è l’ingegnere fondatore, portava sempre con se nelle riunioni con gli altri responsabili del progetto, una bomboniera, regalo di compleanno di una cara amica. La somiglianza così vicina al progetto dello stadio lo fece ribattezzare subito con quel nome famosissimo oramai in tutto il mondo. Non potrebbe esistere infatti Boca Juniors senza La Bombonera e senza la mitica tifoseria “La 12”, una delle tifoserie più passionali al mondo. Il tifo del Boca sfocia spesso nell’ossessione e nel culto più sfrenato.
I più grandi presidenti della storia del Boca sono stati, Camilo Cichero, Armando, il più vincente della storia, Mauricio Macrì e l’attuale Daniel Angelici. Entrambi sono stati vincenti e amatissimi, insieme ad allenatori, Carlos Bianchi (il più grande allenatore della storia del club) e calciatori, Diego Armando Maradona, Guillermo Barros Schelotto (giocatore e poi allenatore), Martin Palermo (miglior marcatore della storia del club), Juan Roman Riquelme (il più amato in assoluto e l’ultimo grande numero 10) e Carlitos Tevez, attualmente ancora in attività con Il Boca. Daniele De Rossi (viste le premesse) si inserisce di diritto tra questi mostri sacri della storia del glorioso club argentino e si candida ad essere anche lui tra i più amati della storia.
Il Boca Juniors ha un palmares straordinario: Coppe Libertadores e Coppe Intercontinentali, Coppe Argentine e Coppe Sudamericane come se piovesse insieme a ben trentatré campionato argentini vinti nella sua storia. Il Boca Juniors è una squadra “mito” del calcio e al quale anche la Coca Cola, colosso statunitense ha concesso una deroga. Nello stadio del Boca infatti la famosa bibita è distribuita con i colori giallo e blu piuttosto che con quelli tradizionali rosso e nero. Una storia di tradizione e marketing che non ha eguali nel mondo. Gli Xeneizes, i genovesi, sono noti ancora con questo nome in tutto il mondo e Daniele De Rossi è appena entrato in una famiglia dove il calcio è un culto, una passione sfrenata che sfocia nella follia. Una storia di calcio unica come è unico.