INSIDE LIGA – Disastro Simeone. Zidane ok sul Villarreal. Barca ko con vista Champions. Retrocede il Rayo Vallecano
INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI – “Iker, todos contigo”. Siamo tutti con te, Iker. C’è scritto questo sulla maglia che i giocatori del Real Madrid indossano prima della partita. Un messaggio mandato a Casillas, colpito da un infarto in settimana. La leggenda del madridismo è ricordata anche dagli striscioni e dai cori dei tifosi Blancos. Il Santiago Bernabeu gli dedica tutto il primo minuto di gioco intonando il suo nome. Zidane sceglie il trio “bis”, composto da Brahim Diaz-Mariano-Lucas Vazquez, lasciando in panchina Isco, Asensio e il rientrante Vinicius. A centrocampo spazio a Federico Valverde, che prende il posto di Modric. In porta confermato Courtois, Navas va in panchina. Passano due minuti e il Real è già avanti. Cazorla (in difficoltà per tutto il match) dorme e si fa soffiare il pallone da Brahim Diaz: il pallone arriva a Mariano, che di punta firma l’1-0. Le Merengues hanno l’occasione per trovare il raddoppio in contropiede, ma Andres Fernandes è bravo a chiudere la porta. E il Villarreal punisce con una rete che ricorda quella dell’1-0. All’11’ è Casemiro ad addormentarsi e a spalancare le porte del contropiede del Sottomarino Giallo: Gerard Moreno non si fa perdonare e con un gran sinistro trafigge Courtois. La partita è ricca di occasioni da una parte e dall’altra: i Blancos trovano un palo con Carvajal e vanno vicini al 2-1 con Marcelo, gli ospiti si fanno vedere con Fornals e Chukwueze. La rete arriva al 38′: Kroos gioca un corner corto sui piedi di Marcelo, il tiro del brasiliano trova fortunosamente Vallejo, che segna a porta vuota e regala il secondo vantaggio al Real Madrid. Anche la seconda frazione inizia con una rete. È ancora Mariano Diaz a trovare il gol. È il 48′ quando Valverde pesca Carvajal con una grande imbucata: il terzino non deve far altro che appoggiare per il nuovo numero 7 madrileno, che segna a porta spalancata. Per Mariano è la terza rete in Liga. Il Villarreal prova a reagire con Chukwueze, che crea scompiglio sulla destra e scocca un sinistro a giro che Courtois lascia scorrere sul fondo. Nel Real Madrid il migliore è forse Brahim Diaz, alla costante ricerca del primo gol in Liga. Lo sfiora al 57′, quando con una sterzata si libera del diretto marcatore, ma il suo destro è deviato in corner da Andres Fernandez. Il portiere ospite si ripete otto minuti più tardi sul tentativo di Marcelo. Le squadre si allungano e lo spettacolo ne trae vantaggio: ogni ribaltamento di fronte è potenzialmente un’occasione da rete. Vinicius, entrato al posto di Brahim Diaz e applaudito a lungo dal Bernabeu, banchetta negli spazi larghi e dai suoi piedi parte l’occasione del poker che non viene sfruttata da un Mariano poco cattivo. Il Sottomarino Giallo avrebbe le occasioni per il 3-2 con Chukwueze (sinistro fuori di poco) e Gerard Moreno. Su quest’ultimo Courtois è bravo a cadere rapidamente a terra e a deviare la conclusione. Il gol della bandiera arriva solo al 93′, con un gran sinistro in contropiede di Jaume Costa. Finisce 3-2. Il Real Madrid va a 68 punti: l’Atletico è a 74 e il sorpasso, con sole due gare da giocare, è comunque un pensiero improbabile da realizzare.
Una vittoria dal forte sapore di Champions League per il Getafe. Il 2-0 al Girona è firmato da Molina, che al 16′ sblocca il risultato con un bel diagonale, e da Angel (77′) che trasforma un’azione di contropiede. Gli Azulones restano quarti e volano a 58 punti, tre in più del Siviglia. Il Valencia è a -6 ma ha una gara in meno. Gli scontri diretti con gli andalusi sono a favore, mentre quelli con il Valencia sorridono alla squadra di Marcelino. E domenica prossima c’è una sfida da far tremare i polsi: il Barcellona al Camp Nou. Sarà battaglia.
L’Eibar batte il Betis grazie a una rete al 45′ di Valdes Diaz, che raccoglie un corner basso e batte Robles con un diagonale potente. La squadra di Setien avrebbe l’opportunità di pareggiare, ma Lo Celso fallisce un calcio di rigore al 67′. Poco male per la classifica: entrambe le squadre hanno poco da chiedere al campionato, solo l’Eibar conserva remote chance di qualificarsi in Europa League.
Un Barcellona rimaneggiato cade sul campo del Celta Vigo, che ora vede sempre più vicino il raggiungimento della salvezza. Dembelé è costretto a lasciare il campo per un infortunio alla coscia destra dopo appena 4 minuti di gioco; al suo posto entra Collado. Al 10’ Maxi Gomez prova un destro sul primo palo che termina di poco a lato. Il Barcellona è in pieno controllo del match. Tuttavia, il Celta Vigo prova a creare qualche grattacapo ai campioni di Spagna, con Cillessen che è costretto a smanacciare come può il calcio d’angolo battuto da Boudebouz. La prima vera occasione per i blaugrana arriva al 41’: Wague conclude con un diagonale basso, respinto da Blanco. Allo scadere ci prova anche il subentrato Collado ma il suo mancino dai 25 metri termina di poco a lato. La ripresa si fa decisamente più emozionante. Il Celta si porta in vantaggio al 50’ con il tap-in di Araujo dopo la parata di Cillessen sul colpo di testa di Cabral, ma il tutto viene poi annullato dal Var per una posizione di fuorigioco dello stesso Araujo. I padroni di casa sfiorano comunque il gol dell’1-0 al 60’: la conclusione dal limite da parte di Iago Aspas finisce alta non di molto sopra la traversa. Cillessen riesce a bloccare il pericoloso colpo di testa ravvicinato di Boudebouz, ma nulla può sulla volée in spaccata sul primo palo di Maxi Gomez, che sfrutta alla perfezione il cross dalla destra di Boudebouz. Il Barcellona era rimasto momentaneamente in dieci uomini per l’infortunio di Todibo, sostituito poi da Murillo. La formazione di Valverde va all’assalto finale alla ricerca almeno del pareggio, ma all’88’ è costretta a capitolare definitivamente sul rigore trasformato da Iago Aspas; il penalty era stato assegnato con l’ausilio del Var per un tocco di mano di Umtiti. Passo in avanti importantissimo dei galiziani in chiave salvezza.
Una pessima versione dell’Atletico Madrid si fa surclassare a Barcellona. Non però dai blaugrana dominatori della Liga spagnola, bensì da un ottimo Espanyol, che in questo modo tiene vivi i propri sogni di centrare la qualificazione alle coppe (l’Athletic Bilbao è distante tre punti in classifica). Grande protagonista del match è Borja Iglesias, che grazie alla sua doppietta raggiunge anche un certo Antoine Griezmann a quota 15 gol nella classifica dei marcatori.
I Colchoneros non partono nemmeno male: già dopo 3 minuti Morata ha una buona occasione, con l’ex milanista Diego Lopez che però riesce a opporsi. Al 12′, però, su iniziativa dello stesso Morata, il portiere dell’Espanyol pasticcia con il pallone, di fatto lo consegna a Koke, ma riesce poi a rifugiarsi in calcio d’angolo. Sul corner la palla arriva sul secondo palo, Savic ci arriva con il colpo di testa, ma la schiaccia fuori. I catalani, dopo aver fatto sfogare gli avversari nei primi minuti, riescono però ben presto a rialzare la testa: lo si capisce già al 25′, quando Roja serve un gran pallone in area a Iglesias, che stoppa elegantemente e apre sulla destra per Wu Lei. Il talentuoso cinese viene però chiuso alla grande da Godin. Dopo un tentativo dalla distanza di Darder per l’Espanyol e due occasioni per l’Atletico (Lopez risponde presente sia sul colpo di testa di Savic che sul bolide di Lemar), a pochi secondi dall’intervallo l’Espanyol la sblocca: Pedrosa galoppa sulla sinistra, supera in velocità Rodrigo e la mette al centro, Godin ci arriva per primo ma il suo intervento in scivolata si trasforma in un clamoroso autogol.
E lo stato di grazia dei Blanquiazules continua anche nella ripresa: al 52′ Melendo trova un pallone strepitoso in profondità per Borque Iglesias, il centravanti scatta sul filo del fuorigioco, sfugge alla marcatura di Filipe Luis e batte Oblak con una gran conclusione in diagonale. Qui di fatto i Colchoneros si sciolgono: in tre quarti d’ora si rendono pericolosi solo con un tentativo sottomisura di Saul sugli sviluppi di un corner e poi con un bel destro rasoterra di Correa che finisce in rete, ma con gioco già fermo per offside. Dall’altra parte Granero e Pedrosa sono immarcabili (quest’ultimo costringe anche Oblak a una grande parata al 66′). E all’89’ l’Espanyol si rende protagonista di un’altra ripartenza: Melendo lancia Puado, che entra in area e viene abbattuto da una spallata di Juanfran. Inevitabile il rigore, che Borja Iglesias trasforma. E la giornataccia dell’Atleti è completa.
Che batosta in Andalusia per Monchi and co. Siviglia che sembra essere poco in partita sin dalle prime giocate, con il Leganes che appare più reattivo e pronto per interpretare al meglio la sfida del Sanchez Pizjuan. Sensazioni confermate all’8’, Promes forza un pallone in uscita, Silva recupera e attacca l’area, pallone che passa e arriva a En-Nesyri che controlla appena dentro l’area con il sinistro e mette sul secondo palo dove Vaclik non può arrivare. Padroni di casa che non reagiscono, Pepineros che continuano a giocare con leggerezza, come dimostra Oscar Rodriguez con una doppia ruleta in mezzo ai giocatori di Caparros. La serata complicata del Siviglia prosegue al 20’ quando su una lunga rimessa laterale la difesa resta a guardare il pallone che cade in area e arriva a Braithwaite che controlla e batte di nuovo Vaclik. Il pubblico di Siviglia fischia la squadra, Caparros prova a cambiare inserendo Gonalons già prima dell’intervallo per trovare più idee di gioco, senza successo. Siviglia che anche nella ripresa continua a essere confusionario e poco organizzato, ci prova un paio di volte Sarabia a dimezzare lo svantaggio, ma si tratta di iniziative estemporanee e del tutto individuali. Bryan Gil, canterano del 2001, pizzica la traversa dal limite dell’area al 78’, pochi minuti prima che il Leganes chiuda la questione con Oscar Rodriguez all’82’. Rigore in movimento a porta vuota su un pallone giocato indietro, Jesus Navas prova a salvare deviando però il pallone in retee il pubblico del Sanchez Pizjuan decide di aver visto abbastanza e abbandona le tribune. Il Leganes festeggia la matematica salvezza, il Siviglia resta a 55 punti. Il Getafe ora può allungare al quarto posto, mentre il Valencia può agganciare la squadra di Caparros.
Negli altri match di giornata, punti importanti in palio per la zona Europa e per la zona salvezza. Importantissima la vittoria ottenuta dalla Real Sociedad sul campo dell’Alaves: un 1-0 che vale l’aggancio all’ottavo posto in classifica, a pari punti con l’Espanyol è a sole tre distanze dall’Athletic Bilbao settimo. Decisiva un’iniziativa di Willian Jose al 24′, con un destro dal limite deviato in maniera decisiva da Manu Garcia. Fondamentale anche il 4-1 con cui il Levante ha regolato il derelitto Rayo Vallecano, che nonostante la fresca vittoria sul Real Madrid resta desolatamente penultimo in classifica. I Granotes si portano invece a +3 sul Valladolid terzultimo al termine di una partita decisa già nel primo tempo: Campana ha portato in vantaggio i suoi al 14′, poi, dopo un rigore sbagliato da Morales al 30′, è stato Vezo a raddoppiare al 43′. Alvaro Garcia ha dimezzato lo svantaggio per i madrileni al 71′, ma il Levante ha chiuso la partita grazie all’uno-due di Jason e Bardhi all’85’ e al 90′.