INSIDE PREMIER – Alla fine la spunta (ancora) Guardiola. Liverpool secondo con 97 punti e una sola sconfitta!
INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI – L’appuntamento con il titolo dista 90 minuti e tre punti da prendere obbligatoriamente. Tra il Manchester City e la gloria c’è il Brighton, squadra già salva ma che comunque ha già saputo mettere in difficoltà gli uomini di Guardiola nella semifinale di FA Cup. Il tema della partita è subito chiaro: i Seagulls fanno massa nella propria metà campo, il City cerca la chiave per sbloccare il risultato. Ma è il Brighton a passare in vantaggio: il calcio d’angolo di Gross trova la testa di Glenn Murray, bravo a svettare alle spalle di Zinchenko e ad anticipare l’uscita di Ederson. Dopo 27′ il risultato clamoroso è Brighton-City 1-0: gli ospiti tornano a centrocampo a testa bassa, i tifosi sono con le mani nei capelli. Dopo la Champions, il City rischia la beffa anche in campionato. Ma passa solo un minuto per il pareggio dei campioni in carica: David Silva serve un assist geniale di tacco per Sergio Agüero, che di sinistro trova il 21esimo centro in Premier League. Preme la squadra di Guardiola, e deve farlo visto che il Liverpool sta vincendo contro il Wolverhampton. Le folate dei Citizens trovano tuttavia Ryan sempre pronto, fin quando al 38′ Laporte sceglie il terzo tempo giusto da corner e sigla di testa il 2-1 che apre la strada verso il campionato. Guardiola esulta indicando Ederson, non esente da responsabilità sull’1-0. Lo stesso portiere brasiliano si riscatta deviando in angolo una pericolosa punizione di Dunk, battuta di piatto, alla David Luiz. Nella ripresa il City spinge ancora di più il piede sull’acceleratore e trova i gol che gli assicura la terza Premier degli ultimi sei anni: al 64′ Mahrez riceve dal limite e rientra sul destro scagliando un bolide che Ryan può solo sfiorare prima che si depositi in porta; passano otto minuti e una fantastica punizione di Gündogan manda i titoli di coda del campionato.
Non bastano 97 punti e una sola sconfitta in campionato per dare la Premier al Liverpool. Escluso il 2017-18, la stagione dei Reds sarebbe stata sufficiente per vincere ogni Premier League da quando questa è stata istituita (1992). Sicuramente una beffa per il Liverpool, che vede sfumare ancora una volta la vittoria del campionato. Ad Anfield la squadra di Jürgen Klopp domina sin dal primo minuto e trova il vantaggio al 17′: Alexander-Arnold viene liberato da uno scambio sulla destra e mette in mezzo un pallone invitante che Sadio Mané spinge in rete. Anfield è una bolgia e vede da vicino il titolo che manca dal 1990: per 21 lunghi minuti il Liverpool è in testa al campionato, fino al 2-1 del City sul Brighton. I Wolves di Espirito Santo non si dannano certo l’anima alla ricerca del pareggio, ma comunque prendono una traversa con Doherty nell’unica avanzata dalle parti di Alisson. Nella ripresa gli ospiti salgono d’intensità a centrocampo, così Klopp butta nella mischia la dinamicità di Milner. Da Brighton arrivano pessime notizie: il City è avanti 4-1, la Premier è persa e su Anfield cala un silenzio interrotto solo dal raddoppio di Mané, ancora su assist di Alexander-Arnold. Il senegalese raggiunge così Salah e Aubameyang in testa alla classifica cannonieri, con 22 centri in campionato. Una magra consolazione, ma la Kop ringrazia comunque la squadra, autrice di un campionato splendido e di una campagna europea entusiasmante, che si può concludere in un trionfo.
Partita godibile, giocata a buon ritmo, al King Power Stadium. Il Chelsea è già sicuro del terzo posto, così Maurizio Sarri lascia spazio a diverse seconde linee. Giocano Caballero in porta e Zappacosta in difesa, Hazard finisce in panchina. È in campo Higuain, che si mangia un gol clamoroso al 45′, tirandosi sui piedi a porta spalancata. In precedenza era stato il Leicester a sfiorare il vantaggio: un intervento goffo di David Luiz aveva aperto il campo al contropiede delle Foxes, ma il tiro di Tielemans aveva trovato pronto Caballero sul primo palo. Succede poco altro nella ripresa, neanche l’ingresso in campo di Hazard dà la scossa al match. E così gli applausi sono tutti per Danny Simpson e Shinji Okazaki, all’ultima con la maglia del Leicester.
Dopo la straordinaria impresa in Champions League, il Tottenham si ributta in campionato per assicurare il piazzamento in Champions League. Una formalità, visto che gli Spurs, per regalare l’Europa che più conta all’Arsenal, dovrebbero perdere in casa contro l’Everton, mentre i Gunners avrebbero l’obbligo di battere il Burnley con una goleada esterna. Il Tottenham passa in vantaggio con Eric Dier, che dopo 3′ sfrutta una mischia in area dei Toffees per infilare il pallone alle spalle di Pickford. Dopo i primi minuti di sofferenza, l’Everton trova compattezza e ordine, riuscendo a non subire più di tanto il Tottenham. Nella ripresa la partita si addormenta ulteriormente, venendo risvegliata al 69′ da Walcott, che con un sinistro a giro pareggia i conti. Gli ospiti vanno addirittura in vantaggio al 72′ in mischia con Tosun, prima di essere ripresi da una punizione di Eriksen al 75′. Con questo punto il Tottenham si assicura il quarto posto e il piazzamento in Champions League, a prescindere da come andrà la partita più importante della stagione, la finale di Madrid contro il Liverpool.
L’Arsenal vince l’ultima gara del campionato e adesso può concentrarsi sulla finale di Europa League contro il Chelsea. Dopo 45 minuti in cui le uniche occasioni arrivano dalla traversa di Aubameyang per gli ospiti e dal palo di Wood per i padroni di casa, il match si sblocca nella ripresa: al 53′ Aubameyang sfrutta un errore della ditta Cork-Mee e segna l’1-0 in contropiede. L’ex Borussia Dortmund conferma il suo grande periodo di forma con la rete del 2-0, arrivata al 63′ con un bel tiro al volo da posizione ravvicinata ma angolata. È il gol che vale al gabonese la testa della classifica cannonieri in compagnia di Salah e Mané. Passano due minuti e Barnes accorcia le distanze con un colpo di testa, chiude i conti in contropiede Nketiah al 94′. I Gunners sono quinti: per ora è Europa League, ma una vittoria in finale darebbe loro la qualificazione alla prossima Champions.
Si chiude nel peggiore dei modi il campionato del Manchester United, già costretto all’Europa League. I Red Devils finiscono sesti e perdono l’ultima partita in casa contro il Cardiff retrocesso. All’Old Trafford gli ospiti passano al 23′ con un calcio di rigore segnato da Mendez-Laing. Lo United reagisce bene, ma capitola ancora al 53′: McTominay pasticcia e apre il campo a Murphy, che sfonda sulla destra e serve un assist che Mendez-Laing deve solo appoggiare in rete.
Gli Hammers chiudono il campionato al decimo posto, battendo nello “scontro diretto” il Watford e scavalcandolo in classifica. Ospiti in vantaggio già al 16′ con un’azione personale di Noble, il raddoppio arriva al 39′ con Lanzini, reattivo nel correggere in rete una traversa di Antonio. Pronti via e il secondo tempo inizia con la rete di Deulofeu che accorcia le distanze: l’ex Milan è bravo ad approfittare di un retropassaggio errato della difesa del West Ham nella prima azione della ripresa. La squadra di Pellegrini, in superiorità numerica per l’espulsione di Holebas, trova comunque il modo di dilagare, grazie alle reti di Arnautovic (71′) e Noble (78′).
Spettacolo al Selhurst Park di Londra, dove il Crystal Palace batte 5-3 il Bournemouth. La squadra di Hodgson va sul 3-0 con la doppietta di Batshuayi (24′ e 32′) e l’autorete di Simpson (37′). Il Bournemouth accorcia con un gran bolide dalla distanza di Lerma al 45′ e un destro di Ibe al 56′. Il 4-2 è di van Aanholt (65′), bravo a combinare con Batshuayi sulla sinistra. King fa li 4-3 al 73′, chiude i conti Townsend al minuto 80.
Poker esterno del Newcastle di Benitez, che chiude al 13esimo posto. Le prime due reti arrivano appena dopo il fischio iniziale. Al 9′ sblocca il risultato un grande destro al volo di Jonjo Shelvey, sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Raddoppia all’11’ Ayoze Perez, rapace nell’approfittare della papera di Rico sul tiro di Christian Atsu. Per l’attaccante spagnolo è il 12esimo gol in stagione. Al 61′ arriva il tris di Schar, chiude i conti al 90′ Rondon.
Finisce con un pareggio esterno il disastroso campionato dell’Huddersfield, ultimo con 16 punti. Al St. Mary’s Stadium il Southampton va in vantaggio al 41′ con Redmond, gli ospiti salutano la Premier con la rete di Pritchard al 55′.