Cinismo e gol sotto la pioggia di Verona. E Fonseca: «Non dominiamo ma cresciamo»
LEGGO – L’aria sembrava quella della fatal (o quasi) Verona, ma pur non dominando (come voleva Fonseca alla vigilia) la Roma è riuscita a vincere pure sul difficile campo del Bentegodi restando attaccata al treno Champions e staccando il Napoli ora a -8. Una vittoria di carattere contro la seconda migliore difesa della serie A che mai aveva subito 3 reti finora. Le stesse rifilate a Brescia e Istanbul. Lo ha fatto soffrendo fino alle fine sotto una pioggia incessante e nel corso di una gara sempre viva. Vittoria di grande spirito anche se non abbiamo fatto un bel gioco. Il Verona è una squadra bellissima e aggressiva e serviva quel tipo di atteggiamento, non potevamo dominare. Stiamo migliorando molto, se la ride Fonseca. Nonostante il buon inizio del Verona è arrivato un po’ a sorpresa il gol di Kluivert in contropiede e sull’ennesimo assist di un Pellegrini formato leader. Poi lo stesso olandese, in un eccesso di sacrificio per un recupero su Zaccagni, ha rimediato l’ennesimo infortunio muscolare della stagione (oggi i controlli alla coscia sinistra). E’ entrato Perotti che, su un rigore guadagnato da un Dzeko, ha ribaltato il pareggio momentaneo di Faraoni e nel finale ha servito l’assist del ko a Mkhitaryan. Un ritorno importante quello del Monito che dopo il gol ha versato pure qualche lacrima visto l’ultimo anno passato tra infermeria e voci di mercato. Il Verona, dopo l’1-2, ha continuato a fare la partita con la Roma brava a ripartire e non mollare. Nel finale, dopo aver sventato l’incubo Pazzini, è arrivato il sospiro di sollievo per Fonseca che mette a bilancio la sesta vittoria nelle ultime 8 partite a una settimana dal big match contro l’Inter quando tornerà Zaniolo. Intanto si gode Pellegrini. Gruppo fantastico, ora tutti danno il massimo e forse negli ultimi anni non accadeva. Mi piace fare assist ma ora vorrei pure fare qualche gol, le parole di Lorenzo. Le sue qualità le conosco bene, nell’ultima scelta è un grande, l’elogio di Fonseca.