Da Taccola a Zaniolo, il romanismo è in Virtus Entella
IL MESSAGGERO – ANGELONI – Ne ha vinte 9 su 14, partendo in ritardo di sei partite: doveva essere in B, invece gioca in C. Per mesi è stata ferma, in attesa di. Poi sì, si va in B, poi no. Lo strano caso dell’Entella è di dominio pubblico, fa quasi tenerezza, oltre che – come al solito – giurisprudenza. La Virtus dell’Entella è di sentirsi piccola ma di sognare in grande: mostra ironia davanti a – come la definiscono ironicamente da Chiavari – un super avversario come la Roma. La “super Roma”, anzi, come da tweet del 10 gennaio scorso. Ti prende in giro, perché tanto se perde era nelle cose, se vince è stata fatta l’impresa. Ci sta. «Eravamo consapevoli di essere piccoli, ma non credevamo fino a questo punto. Lo sapevate che lo stadio Olimpico di Roma è 13 volte più grande dell’intero stadio di Chiavari?», come da tweet datato 11 gennaio. Wow, l’Olimpico, come a dire: la bocca del leone.
PRECEDENZE ONORARIE L’Entella non sa – ma lo sa – che la Roma in Coppa Italia ha perso anche con lo Spezia, 2015. Era una super Roma anche quella. Giocava ancora Totti, che hanno ricordato – come da tweet del 9 gennaio – «da solo ha segnato più gol con la maglia giallorossa di quanti ne abbia fatti l’Entella in serie B». L’Entella, eccola, domani sera, ore 21, farà un freddo da Chiavari, con dentro un Icardi, che non è Mauro, ma Simone, romano e romanista, che se segnerà esulterà (ha detto), che ha giocato nei giovanissimi giallorossi con Lorenzo Pellegrini, con Montella allenatore. Ecco, l’Entella, quella che aveva aperto le porte a Cassano, in uno di quei giorni in cui non smetteva di giocare. Ecco l’Entella, quella di Simone Benedetti, che è nato nell’aprile del ‘92 e il papà, Silvano, è arrivato alla Roma qualche mese dopo. Poteva nascere a Roma, ma è nato a Torino. Difensore era Silvano, difensore è Simone. Silvano marcava van Basten, Simone Dzeko, o magari Schick.
Ecco, l’Entella, che fu di Giuliano Taccola e del piccolo Zaniolo. Dall’uno all’altro, l’abbraccio di una vita di calcio. «Penso sia il punto più alto della storia del club. Andiamo a Roma per goderci lo spettacolo dell’Olimpico, per goderci l’emozione dell’Entella con una squadra di Serie A. Poi, mai dire mai», l’auspicio e il realismo di Antonio Gozzi, presidentissimo dell’Entella dal 2007. Contro la Roma dopo aver vinto il derby con il Genoa.Un’impresa tira l’altra, o una basta e avanza, forse. Non la penserà così Roberto Boscaglia, tecnico dell’Entella. Che come obiettivo ha il rientro immediato in B. Altro che coppa Italia, che una volta era l’obiettivo della super Roma.Oggi, boh.