Dal tecnico al rapporto coi tifosi Roma, la ripartenza in 5 mosse
GAZZETTA DELLO SPORT – PUGLIESE – E adesso che succede? Nel senso, ora che la stagione è finita e la ferita dell’addio di De Rossi è ancora lì, lacerante, che sarà della Roma? Già, perché la sensazione è quella di una società in confusione. Tra Trigoria e l’Eur, invece, sono pronti a dimostrare il contrario, a sistemare ogni tassello al posto giusto. E a rilanciare le ambizioni della Roma. Sfida che passa da cinque sfide, quelle che la Roma dovrà affrontare da qui a distanza di un mese.
Il tecnico
Il primo nodo da sciogliere è capire a chi guiderà la squadra del rilancio. In pole position c’è Gian Piero Gasperini, il tecnico dell’Atalanta dei miracoli. La Roma lo ha scelto, ora aspetta di capire cosa deciderà. Gasperini ieri sera si è visto con il patron Percassi, ma alla festa per la Champions. Non si è parlato di futuro, i due lo faranno oggi o al massimo domani. Insomma, nelle prossime 48 ore si dovrebbero avere le idee più chiare. Il tecnico da una parte è tentato dai giallorossi, dall’altra sa che lasciare Bergamo ora è dura. Vorrebbe avere però più potere, fare un po’ il manager all’inglese, ma questo vorrebbe dire «invadere» la sfera di competenza di Sartori. Con Percassi si ragionerà anche di questo. Se Gasperini dovesse decidere di restare a Bergamo, le alternative in casa giallorossa si chiamano Giampaolo e De Zerbi.
Il direttore
Poi c’è da stabilire chi sarà il direttore sportivo giallorosso, visto che Ricky Massara in questi giorni rassegnerà le dimissioni. Anche qui, l’uomo scelto è noto ed è Gianluca Petrachi, il d.s. del Torino. Che ha già fatto sapere alla società granata le sue aspettative, che sono poi quelle di essere lasciato libero per poter accettare l’offerta della Roma. Da Torino, però, fanno sapere che decisioni ufficiali in questa settimana non ce ne saranno. Bisognerà quindi aspettare la prima settimana di giugno, se non anche la metà del mese. Se alla fine Petrachi sbarcherà davvero in giallorosso possibile che non lo faccia da solo, ma con una serie di uomini di sua fiducia.
Il ruolo di Totti
E poi c’è da definire il ruolo di Francesco Totti, che dovrebbe essere nominato direttore tecnico in vista della prossima stagione. A premiare Daniele De Rossi, domenica sera, c’era lui in rappresentanza del club. Lui con Bruno Conti. Un po’ per dare enfasi al romanismo, un po’ perché il barometro della popolarità degli altri dirigenti attualmente tende fortemente al ribasso (ieri, a Londra, è spuntato uno striscione di protesta anche davanti casa di Franco Baldini).
Il feeling da ritrovare
Ecco perché la Roma deve cercare di ritrovare il prima possibile un feeling con i propri tifosi. Come fare è dura immaginarlo, tanto è vero che sembra che il lancio della stessa campagna abbonamenti sia stato posticipato di qualche giorno. Adesso sarebbe troppo impopolare come mossa. Il presidente Pallotta, nel frattempo, ieri ha parlato, ma solo per ringraziare Ranieri e De Rossi: «Nel momento del bisogno Ranieri ha detto subito sì. Lo ringrazio. Non è solo un grande allenatore e professionista, ma un vero gentiluomo e un romanista per sempre. E voglio ringraziare anche i tifosi presenti allo stadio per l’addio di De Rossi. L’amore e il sostegno dimostrato nei suoi confronti è qualcosa di incredibile».
Lo stadio
Ultima sfida, lo stadio di Tor di Valle. Di questo se ne occupa il vicepresidente Mauro Baldissoni, con il club che ha ripreso i fili del discorso con il Comune. Il risultato delle Europee non aiuta, visto il flop del M5S, alla guida del comune. Bisognerà poi aspettare l’indagine per abuso d’ufficio su Virginia Raggi, facile che per l’eventuale convenzione urbanistica si vada a settembre.