“Marcello De Vito ha messo a disposizione degli imprenditori il suo ruolo, arrivando a ‘barattarlo’ e ha utilizzato i suoi poteri e ‘funzione istituzionale’ intervenendo “direttamente sugli assessori e funzionari“. Questo è quanto affermano i giudici del tribunale del Riesame in merito alla condotta dell’ex presidente dell’Assemblea capitolina, nelle motivazioni della decisione con cui hanno ribadito l’ordinanza di custodia in carcere per l’accusa di corruzione. Stesso reato contestato al suo socio in affari, l’avvocato Camillo Mezzacapo e alcuni imprenditori. A renderlo noto è l’agenzia di stampa ANSA.