LA REPUBBLICA – FERRAZZA – «In molti possono avere quello che hai, ma nessuno può essere ciò che sei» è il tweet di Monchi che sposta subito l’attenzione su Lazio-Roma e Porto-Roma, messe come hashtag nel post fatto dal direttore sportivo nella giornata di ieri. Sopra una foto del settore ospiti di Frosinone, quello impazzito di gioia al gol vittoria di Dzeko (2-3), pronto a infilare di coscia (o non si sa bene di che), la palla che ha regalato alla Roma tre punti vitali per la classifica giallorossa, al novantacinquesimo. E se Monchi viene raccontato con la valigia già pronta, perché intenzionato a lasciare la capitale a fine stagione (l’Arsenal è pronto a pagare i tre milioni di clausola rescissoria per liberarlo dalla Roma), Dzeko sembra proprio non volerci pensare. La prossima estate entrerà nell’ultimo anno di contratto con la Roma, e vorrebbe rinnovare, almeno per un altro, perché il legame con la città e con la maglia è diventato viscerale. Per rendersene conto basta guardare i frame dell’esultanza impazzita a Frosinone, e di quella a cui si lascia andare anche a gara terminata, dopo che lo stadio lo aveva pesantemente insultato per tutto il tempo. Al bosniaco manca solamente un gol, d’altra parte, per trasformare la squadra giallorossa nel club in cui ha segnato di più nella sua carriera. Un traguardo che sogna di raggiungere e che la doppietta di sabato sera ha portato a un passo dal diventare realtà. Dzeko è infatti arrivato a quota 85 centri, proprio come col Wolfsburg. Nell’attuale stagione, Edin ne ha fatti 12 totali (7 solo in campionato), non all’altezza della sua media realizzativa, dato che lo innervosisce, e non poco, rendendolo irascibile spesso in campo, nei confronti degli arbitri e dei compagni. Adesso gli manca un gol all’Olimpico (in serie A in questa stagione non l’ha mai realizzato) – mentre ne ha fatti cinque consecutivi in trasferta – e poco importa che il derby si giochi in casa della Lazio. Il numero 9 vorrebbe sfatare questo pesante dato, facendo gol proprio nella gara più sentita in città. Magari sperando di convincere la società a prolungargli (con spalmatura dell’ingaggio) il contratto per un altro anno. Intanto Di Francesco è piuttosto preoccupato per Manolas. Il greco è stato costretto a lasciare il campo a Frosinone sulla barella, per una distorsione alla caviglia. Caviglia che sembra si fosse gonfiata e che continua a fare molto male al ragazzo. Gli accertamenti strumentali verranno fatti oggi e la speranza è che non ci siano lesioni, anche se appare complicato che possa farcela per il derby. Nella speranza che lo stop non sia troppo lungo, il tecnico giallorosso studia due formazioni da schierare a distanza di quattro giorni: la Lazio e poi il Porto sono due appuntamenti decisivi per la stagione e la Roma non può certo permettersi passi falsi.