IL TEMPO – BIAFORA – Il 34° compleanno e l’annuncio dell’arrivo di un’altra figlia. Fino ad ora quella di Dzeko non è stata sicuramente una quarantena avara di emozioni, nonostante lo stop alle partite in un momento decisivo della stagione in cui il bosniaco avrebbe guidato la Roma nella doppia sfida contro il Siviglia. Il numero 9 negli ultimi mesi ha preso ancora più in mano le redini dello spogliatoio del club di Trigoria, che nell’ultima settimana si è schierato a più riprese sull’importanza di riprendere a giocare: «E un discorso molto delicato. Sicuramente – ha detto a Sky – la cosa più importante è la salute della gente, di tutti noi. Però tutti noi amiamo lo sport ed è parte della nostra vita. Quando la situazione si calmerà e non ci sarà più pericolo per tutti è giusto finire il campionato. E giusto per tutti».
Il centravanti di Sarajevo ha anche affrontato il tema della fascia, passata nelle mani di uno straniero dopo oltre venti stagioni: «Sono capitano della Bosnia da 6 anni, farlo alla Roma dopo Totti e De Rossi è un grande orgoglio. Questa è una società meravigliosa, mi sentivo anche prima come uno dei capitani. La scelta giusta l’ho fatta per rimanere e non era difficile. Sono orgoglioso di far parte di questo club che fa cose molto importanti per tutti i suoi tifosi e la gente».