IL TEMPO – AUSTINI – Una miriade di numeri da controllare. Dodici società della galassia Roma oggetto di una trattativa che potrebbe cambiare il futuro del club giallorosso. Una possibile scalata a tappe da parte dell’acquirente Friedkin, che fra le varie ipotesi in ballo sta valutando di affiancare Pallotta prendendo inizialmente una quota di minoranza per poi salire al comando in un momento successivo. Quando, magari, saranno più chiare le tempistiche del progetto del nuovo stadio a Tor di Valle, uno dei nodi centrali dell’affare, sia per il prezzo dell’operazione, sia per le prospettive dello sviluppo futuro.
Sono giorni di lavoro intenso per gli advisor coinvolti nell’affare, con JP Morgan e Studio Chiomenti che stanno portando avanti la due diligence per conto del gruppo texano dopo gli incontri con i colleghi di Goldman Sachs e Studio Tonucci, rappresentanti della parte venditrice. Durante la visita di Friedkin nella Capitale si è già parlato di cifre, valutazioni e clausole ma per passare alle vie di fatto e all’eventuale offerta vincolante bisogna attendere la fine della fase di studio tecnica delle società. Fra queste, ad esempio, ce ne sono tre dedicate al progetto stadio, ovvero la Stadio Tdv Spa (deputata alla progettazione, finanziamento, costruzione e gestione del progetto) e la Tdv Real Estate (futuro soggetto «attuatore») citate entrambe nella bozza di convenzione urbanistica in via di definizione con il Campidoglio, più la Asr Retail Tdv costituita di recente che è ancora una «scatola» vuota ed è fuori dal perimetro di Neep, la controllante diretta del pacchetto di maggioranza dell’As Roma. Un sistema a incastri, con percentuali e nomi che si fa fatica a sintetizzare, ma una cosa è certa: se Friedkin dovesse acquistare una quota più o meno rilevante di Neep, metterebbe le mani sia sul club sia sullo stadio.
Lo schema 60%-40% che fu utilizzato al momento dell’acquisto di Pallotta coinvolgendo Unicredit è una possibilità sul tavolo, ma ovviamente tutto ruota intorno ai numeri. Il pacchetto completo secondo chi vende vale 1 miliardo di dollari, dai quali vanno scalata 271 milioni di euro di debiti dell’As Roma (dato ultima trimestrale) e la parte dell’aumento di capitale per un massimo di 150 milioni già deliberato di cui si farebbe carico Friedkin. Il texano si tiene in contatto con i suoi uomini ed è pronto a tornare nella Capitale non appena sarà arrivato il momento di chiudere la partita. Pallotta sta facendo le sue valutazioni ma è in una fase di attesa: ha deciso di aprire a un nuovo investitore, ha fatto il prezzo di una sua eventuale uscita di scena, ma la prossima mossa non spetta a lui.