IL MESSAGGERO – TRANI – Quarta (posizione inedita in questo torneo) per un’altra notte, in attesa di Genoa-Milan (ore 15 a Marassi), la Roma si concentra sul calendario di inizio 2019: adesso Di Francesco e i giocatori lo avranno quotidianamente davanti a Trigoria. Gli occhi subito a quei 17 giorni che, dal prossimo weekend, chiariranno quale stagione sarà per i giallorossi. In 5 partite si giocheranno il futuro nelle 3 competizioni in cui sono comunque ancora in corsa. Le date: domenica 27 gennaio la trasferta a Bergamo per affrontare l’Atalanta che, salita al 7° posto, punta al 4°; mercoledì 30 gennaio la tappa di Firenze, quindi ancora fuori casa, per il turno secco dei quarti di Coppa Italia contro la Fiorentina; domenica 3 febbraio, all’Olimpico, lo scontro diretto con il Milan per la zona Champions; venerdì 8 febbraio l’anticipo di Verona contro il Chievo ultimo e martedì 12, davanti al proprio pubblico, la gara d’andata contro il Porto per gli ottavi di Champions.
RISPARMIO ENERGETICO – Percorso, dunque, complicato e margine d’errore ridotto al minimo, soprattutto nelle coppe. I 36 infortuni (26 muscolari e 10 traumatici) non hanno certo aiutato l’allenatore nelle 27 partite stagionali. Non è un caso che la formazione sia stata sempre diversa. E, considerando gli ultimi imprevisti, è probabile che continuerà a essere differente. Perché Di Francesco si prepara ad affrontare questo mini ciclo di 5 gare con la rosa chiamante incompleta: sicuramente out Jesus, Perotti e Under, da verificare De Rossi che ancora non è rientrato in gruppo. Massima attenzione, dunque, al minutaggio degli interpreti e di conseguenza alla loro rotazione, anche perché le assenze sono pesanti in ogni reparto.
BENZINA VERDE – Il coraggio dell’allenatore e il talento dei singoli: la Roma di oggi scopre di essere tornata bambina. Si diverte con la spensieratezza, la sfacciataggine e l’incoscienza dei suoi ragazzi. In partenza, contro il Torino, età media di 25 anni e 355 giorni. Mai così giovane dal marzo 2017. Pischelli al potere, dunque. Pronti a sfruttare il momento. Sabato pomeriggio assenti contemporaneamente Florenzi, Jesus, De Rossi, Perotti e solo panchina per Nzonzi. Di Francesco, dovendo rinunciare a diversi dei suoi big, ha varato il nuovo corso. Che non è solo rappresentato dagli azzurri Cristante, Pellegrini e Zaniolo, ma anche da chi, complice anche qualche incidente di percorso, solo adesso ha ripreso quota. Nel gruppo e, come si visto recentemente, anche in campo. Il colpo è doppio, perché chiama in causa Karsdorp e Schick, fino a poche settimane fa nella lista dei partenti nel mercato di gennaio: il terzino ha finalmente giocato 2 match di fila dall’inizio e l’attaccante è stato titolare in 10 delle ultime 12 partite. Avranno spazio anche nei 17 giorni della verità.
NUOVA TENTAZIONE – Il recupero di Florenzi e Nzonzi permetterà all’allenatore di fare il turnover nelle 5 partite ravvicinate. E di ritrovare l’equilibrio. La Roma, esageratamente offensiva contro il Torino, sarà rivisitata in ogni settore. Se dietro, ad esempio, gioca Karsdorp (o Santon), Florenzi può fare l’esterno alto sulla stessa fascia (già successo nel derby e a Mosca contro il Cska). E nel ruolo che Schick adesso conosce meglio (inizia lui, da lì, l’azione del 3-2 di El Shaarawy) e che invece Kluivert, più ispirato a sinistra, non interpreta come dovrebbe. Ma Di Francesco, con il rientro di Nzonzi, cercherà di non rinunciare a nessuno dei 3 italiani di centrocampo. La mossa, già provata nel finale della partita di sabato, è pronta: Zaniolo a destra.