IL TEMPO – PIERETTI – Il pallone dei professionisti torna virtualmente a rotolare, sarà necessaria la riunione del 28 maggio con il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora per certificarne ufficialmente la ripresa dei campionati. La Serie A dovrebbe riprendere il 13 giugno – al più tardi il 20 giugno – e concludersi il 2 agosto: si giocherebbe ogni weekend e in ogni turno infrasettimanale per lasciare un margine temporale per la Coppa Italia. Definitivamente bloccati i campionati dei dilettanti a esclusione del campionato di Serie A femminile il cui destino verrà deciso nei prossimi giorni. I campionati del Settore Giovanile e Scolastico erano stati già sospesi lo scorso 16 aprile.
COMUNICATO FEDERALE – «La Figc ha espresso la volontà di riavviare e completare le competizioni nazionali professionistiche fissando al 20 agosto la data ultima di chiusura delle competizioni di Serie A, B e C. Precedentemente al riavvio dell’attività agonistica, sarà competenza del Consiglio Federale determinare i criteri di definizione delle competizioni laddove – in ragione dell’emergenza epidemiologica da Co vid-19 – le stesse dovessero essere nuovamente sospese, secondo i principi di seguito indicati: individuazione di un nuovo format (brevi fasi di playoff e playout al fine di individuare l’esito delle competizioni ivi incluse promozioni e retrocessioni); in caso di definitiva interruzione, definizione della classifica anche applicando oggettivi coefficienti correttivi che tengano conto della organizzazione in gironi e/o del diverso numero di gare disputate dai Club e che prevedano in ogni caso promozioni e retrocessioni». I campionati dovranno concludersi entro il 20 agosto, mese in cui ripartiranno competizioni europee. L’Uefa riunirà il proprio esecutivo il prossimo 17 giugno: probabilmente sarà quella la data in cui verranno calendarizzate le partite per portare a termine Champions League ed Europa League.
CRITICITÀ DELLA SERIE C Il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli – al termine del Consiglio federale – ha ribadito le difficoltà perla ripartenza del campionato. «Noi non siamo in grado di tornare a giocare – ammette Ghirelli – le società non sono in grado di assicurare la certezza delle misure per salvaguardare la salute. I Play-off? Valgono gli interessi generali e non quelli di qualcuno».
POLEMICA DELL’ AIC L’Associazione Italiana Calciatori va all’opposizione insieme all’Associazione Allenatori. Oggi il sindacato dei giocatori si ritroverà per confrontarsi e valutare la situazione. «Siamo sorpresi e fortemente delusi dalle nuove norme per le iscrizioni, che consentono ai club, dalla A alla C, di pagare un solo mese di stipendio, e per di più al netto, di qui alla fine del campionato – sottolinea Umberto Calcagno, vicepresidente dell’AIC – è un comportamento assurdo, e una norma irricevibile che non abbiamo votato né noi, né gli allenatori. Siamo seriamente preoccupati per la Serie B e la Serie C: questa è la volta che qualcuno protesta davvero. Il combinato delle agevolazioni dello Stato, degli eventuali contenziosi e dei controlli ritardati – conclude l’avvocato Calcagno – comporterebbe il rischio concreto di prendere un solo stipendio in cinque mesi e mezzo di lavoro».